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Agguato al Louvre. Mistero sui soldi dell’attentatore. Il padre: “Mio figlio non è un terrorista”

Parigi ripiomba nel panico e  con lei la Francia tutta. Ieri infatti al grido di “Allah e’ grande”, Abdallah El-Hamahmy, un ragazzo egiziano con due zaini, un machete e un coltello, ha attaccato un gruppo di militari di pattuglia sulle scale mobili del Carrousel du Louvre, uno degli ingressi del museo. Un militare ha reagito e gli ha sparato.

Al momento l’aggressore è grave. Le autorità francesi riferiscono che si tratta di un giovane di soli 29 anni, originario della provincia di Dakahlia, arrivato da Dubai a Parigi il 26 gennaio scorso.

Per il Presidente Francois Hollande, a Malta per il vertice europeo, ha confermato che:

”Non ci sono dubbi sul carattere terroristico dell’azione”

Nonostante ciò il padre del giovane egiziano sospettato, nega ogni coinvolgimento del figlio. Al giornale al-Masry al-Youm Reda El-Hamahmy, l’uomo ha raccontato che il figlio è andato negli Emirati due anni fa per lavorare in uno studio legale, e che:

“Il 26 dicembre (quindi un mese prima di quanto sostenuto dalle autorità francesi, ndr) si è recato in Francia per un lavoro e che sarebbe dovuto tornare oggi”
“Mio figlio non è un terrorista e non ha alcuna affiliazione politica”

Al momento ci sono ancora molti dubbi, sia sull’attentatore che sulla natura del gesto. Infatti, sono ancora in corso le indagini per capire se l’aggressore abbia attaccato i militari di sua sponte o se invece l’abbia fatto seguendo un ordine di qualcun altro.

Del ragazzo sappiamo che non era noto alle forze dell’ordine francesi e che il suo visto scade domani, 5 Febbraio. I dubbi degli inquirenti sono dettati molto probabilmente dai soldi. Al presunto attentatore infatti, non mancavano. Durante la sua permanenza a Parigi ha abitato in un alloggio nell’ottavo arrondissement, pagando un affitto di 1.700 euro. Ha noleggiato un’automobile e ha speso 680 euro per le armi, che sono state pagate in contanti in un negozio dell’undicesimo arrondissement, vicino a place de la Bastille. Nel passaporto dell’uomo sono stati trovati dei visti per andare in Arabia Saudita e in Turchia nel 2015 e nel 2016.

Inoltre, gli inquirenti fanno sapere di aver trovato un messaggio sul suo cellulare, definito interessante per le indagini. Alle 5:34 di venerdì mattina Abdallah E-H scriveva:

“La battaglia sarà implacabile”