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Badairam: l’illustratrice che vuole insegnare al mondo le parolacce napoletane

Badairam, la giovanissima illustratrice napoletana, che vuole insegnare al mondo le parolacce nella sua lingua. “Mannaggia ‘a Marina” è il libro che ha creato, tutto da ridere e colorare. 

Le parolacce si sa, sono la lingua della vita e la parte più viva di una lingua. E’ scientificamente provato che servono per liberarsi dallo stress, per questo imprechiamo e ne diciamo di ogni, quando ci troviamo in situazioni “difficili”.

Quante volte è capitato che tra parlanti lingue diverse, la prima curiosità a voler essere soddisfatta sia stata proprio la conoscenza dei rispettivi turpiloqui. E noi italiani siamo famosi nel mondo proprio per il nostro gesticolare, il nostro modo vivace e coinvolgente di parlare.

Per altri idiomi, soprattutto in Inghilterra, va di moda illustrare parolacce e colorarle ed è da diverso tempo che tale usanza sta spopolando anche in Italia, tanto che i libri che le raccolgono sono tra i 100 più venduti su Amazon.

Ancora di più, però, colpisce il napoletano, forse la lingua più colorita e divertente. Molti ne restano affascinati, vogliono conoscerla ed apprenderla, per questo, mancava un tassello. Tanti libri di parolacce italiane e nessuno che riportasse quelle napoletane? Che la lingua partenopea sia terapeutica è certo e doveva necessariamente combinarsi al disegno e ai colori.

Ci ha pensato una ragazza giovanissima, un’illustratrice della provincia di Napoli (Sant’Antimo) che vive a Milano ed ha contatti anche con persone di altra nazionalità. Fa della sua passione il suo lavoro e, sopratutto, non dimentica mai le sue radici.

Il suo nome d’arte è Badairam e il suo libro di parolacce napoletane da colorare s’intitola Mannaggia ‘a Marina”E’ per adulti e presenta la traduzione in italiano e in inglese.

Per capirci un po’ di più di ciò che ha voluto creare, le abbiamo posto delle domande:

Un libro che con le illustrazioni da colorare, insegna al mondo la parte più viva di una lingua e nello specifico, di una delle lingue più divertenti e colorite. Com’è nata l’idea? 

“L’idea è nata quando sono venuta a conoscenza che in Inghilterra va di moda colorare parolacce, le cosiddette Swear Words. Inizialmente ho pensato di crearne una versione italiana, ma poi qualcuno lo ha fatto prima di me, quindi per un po’ di tempo ho totalmente abbandonato l’idea. Poi però mi sono resa conto che ogni volta che mi arrabbio, per il 90% impreco solo in napoletano. Mi sono ricordata dei miei colleghi milanesi che provano ad imparare alcuni termini napoletani o di quelle volte a Napoli in cui io ed i miei amici abbiamo provato ad insegnare agli stranieri le parolacce nella nostra lingua. Da qui l’illuminazione. ” 

Quanto possono essere importanti il disegno e i colori per scaricare le tensioni, liberarsi dallo stress, magari migliorare la memoria e in questo caso, anche l’apprendimento di una lingua? 

Disegnare è un’arte, per farlo bene ci vogliono talento e soprattutto tantissimo studio, ma non è detto che bisogna saper disegnare bene per forza per scaricare le tensioni. Prima di imparare a scrivere, i bambini nella fase prescolastica disegnano tantissimo. Si rilassano colorando e disegnando, ma allo stesso tempo si divertono. Io di certo non sono una psicologa e parlo per esperienza personale. Quando mi concentro sul mio mondo creativo e quindi il disegno, racchiudo tutto lo stress accumulato e tutti i brutti pensieri in un “cassetto”. Mi concentro sui colori, le linee, quindi non ho tempo di dare importanza alle preoccupazioni. Concentrandoci sui colori riusciamo a distogliere l’attenzione dal pensiero negativo tornando ad essere un po’ bambini. E sempre per restare in tema d’infanzia non c’è miglior modo di imparare divertendosi come si fa quando si è piccoli e quindi sì, secondo il mio parere, è possibile imparare a grandi linee, in questo caso parte di una lingua, in questo modo.”

Sei napoletana, vivi a Milano e sei in contatto con persone di diversa nazionalità; continuamente hai a che fare con realtà e culture molteplici. Come riesci a gestire il tutto? 

“Sono una persona molto curiosa, quindi mi piace molto l’idea dello scambio. Lo scambio di culture è fondamentale nella mia vita poiché ti apre la mente a nuovi concetti di pensiero. Se non c’è scambio, non c’è dialogo, non c’è creazione. Le migliori idee e i migliori progetti nascono quando si ha l’umiltà di abbracciare anche culture e pensieri diversi dai nostri.”

Quanta nostalgia di casa c’è dietro questo tuo lavoro?

“Tanta…”

 

Il libro sarà rilasciato oggi 21 Maggio, acquistabile su Amazon.