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Consigliera M5S offriva passaggi a pagamento ma già la rimborsava la regione

Un modo per viaggiare che sia economico, ecosostenibile che favorisca il contatto ed i rapporti umani? Il car pooling (o car sharing) . Che cos’è? “L’utilizzo di una sola automobile da parte di un gruppo di persone che compiono abitualmente lo stesso tragitto.”

Vi dovete spostare da Roma a Milano in auto? Anziché viaggiare da soli, inserite un annuncio su internet, su uno dei siti all’uopo specializzati, cercate persone che condividano con voi la stessa tratta e le spese del viaggio. Si inquina meno, si ammortizzano i costi e si fanno quattro chiacchiere.

Uno dei servizi di car pooling più famosi in Europa (e da qualche anno attivo in Italia) è “Blablacar”. Di loro La Stampa scriveva: Chi cerca un passaggio trova un tesoro. In denaro e tempo risparmiato, ma anche in amicizia e relazioni. La famosa «sharing economy», quindi, fa anche «innovazione sociale». È la buona notizia che viene fuori dalla prima ricerca sulla community di BlaBlaCar che viene presentata oggi come caso di studio a Sharitaly, l’evento più importante sulla «economia della collaborazione».  

Figlio della mia generazione, sono un utente Blablacar da anni (con ottimo feedback se devo essere onesto e modesto). Inserisco l’annuncio, fisso il prezzo ed attendo gli autostoppisti del web. Tre, quattro ore di viaggio condivise con persone interessanti. Mi è capitato anche di “caricare” qualche youtuber famoso, così giusto per mettere nel pezzo una punta di gossip.

Dimenticatevi che con blablacar si possa lucrare: 1) E’ espressamente vietato usare auto aziendali 2) Stipare più persone di quanto l’auto ne possa contenere, per monetizzare il più possibile 3) Imporre prezzi di viaggio esosi.

In tutti i casi, oltre a rischiare di essere cancellati dalla piattaforma, un messaggio vi avverte che il car sharing è un sistema per condividere le spese di viaggio, non per arricchirsi. Il sistema di ricerca del sito, infatti, con un sistema di colori, favorisce chi sceglie prezzi nella media (o più bassi) e penalizza i driver pretenziosi (che chiedono cifre oltre la media). Ed in ogni caso impedisce prezzi troppo alti per la tratta prescelta.

Nelle scorse settimane mi è capitato di leggere una notizia, vi riporto quella dell’Ansa:

Passaggi Rimini-Bologna proposti sulla piattaforma di Car pooling ‘Blablacar’. Sono quelli che offriva la consigliera regionale M5s, Raffaella Sensoli al prezzo di 6 euro. Viaggi che però sono già rimborsati dalla Regione Emilia-Romagna attraverso un indennizzo mensile per gli spostamenti dei consiglieri. A rivelare la presenza di Sensoli sulla piattaforma è stato il dorso riminese del Resto del Carlino. “Si è trattato di un unico viaggio – ha detto Sensoli – che ho fatto per sperimentare come funzionava la piattaforma di Blablacar in vista di un progetto di legge al quale stiamo lavorando come M5s per introdurre il carpooling in Regione. In ogni caso si è trattato di un unico viaggio e di sei euro in tutto, che ho già restituito a Blablacar”. La consigliera ha spiegato di aver “già provveduto a chiedere agli uffici regionali la migliore procedura amministrativa possibile per poter gestire eventuali altri viaggi.Ritengo che la polemica che ne è nata sia assolutamente sproporzionata alla realtà”.

Da utente fanatico del car sharing, la cosa mi ha infastidito non poco. Così ho contattato il servizio clienti social di Blablacar per chiedere delucidazioni in merito.

Ciao Angelo BlaBlaCar è un servizio che serve a condividere le spese e nel nostro regolamento viene specificato che non è possibile utilizzarlo se utilizzi la macchina aziendale. Di solito sono gli stessi conducenti in questione che rischiano (anche il posto di lavoro in alcuni casi). Di solito quando capitano situazioni del genere abbiamo il nostro Team che si occupa di verificare la situazione e, nel caso in cui siano conducenti che guadagnano con BlaBlaCar, vengono bloccati.

Funziona così: io passeggero in cerca di autista, contatto chi offre il passaggio. Raggiunto l’accordo, pago direttamente a Blablacar che provvede poi ad accreditare la somma direttamente all’inserzionista.

Dopo qualche giorno ricontatto il servizio clienti chiedendo aggiornamenti:

Possiamo solo dirti che sappiamo solo ciò che lei (la consigliera, ndr) ha dichiarato ai giornali.

Ma insomma la consigliera ha restituito o meno i soldi? Non si tratta di una questione di lana caprina, anche se si trattasse di cifre modeste, perché a me, passeggero che ha usufruito del servizio e che ha pagato l’importo richiesto, farebbe leggermente girare le scatole qualcuno che abusa del principio del car sharing e quindi i soldi, indebitamente percepiti, mi andrebbero restituiti.

Contatto l’ufficio stampa:

Gentile Angelo,
come ti ha anticipato il mio collega, abbiamo seguito il caso tramite la stampa. Negli aggiornamenti più recenti, la consigliera ha dichiarato di non aver accettato il contributo alle spese del suo passeggero e ha chiesto alla Regione il congelamento dei suoi rimborsi. 
Per ragioni di privacy, dovrebbe essere la consigliera a mostrare le azioni effettuate sulla piattaforma dal suo profilo o, eventualmente, a richiedere alla nostra assistenza una prova della non accettazione del contributo (l’azione è tecnicamente possibile e, in caso venga richiesta, comporta il riaccredito automatico del contributo al passeggero che lo ha versato).
Insomma, qualora non lo abbia ancora fatto, da Ambasciatore di Blablacar, la richiesta alla consigliera è, oltre che per ridare dignità alla politica e ai principi del car sharing, quello di contattare Blablacar e fornire le prove richieste in modo che anche i suoi passeggeri (se ne ha avuti) possano riottenere l’importo che ha indebitamente percepito.