Ecoballe incendiate, si sospetta raid doloso da parte del clan. Sono in corso importanti indagini.
Ben oltre 24 ore di lavoro per spegnere le fiamme. Materiale coperto di terra per soffocare il fuoco ed evitare che si riaccenda. Centinaia e centinaia di ecoballe incendiate a Villa Literno. Tutte presenti in una società che aveva vinto un appalto per lo smaltimento, lo scorso anno. Un appalto che ammonta a ben 30 milioni di euro per il primo lotto.
Le ecoballe erano presenti sulla piazzola accanto a quella in cui erano attivi i mezzi dell’impresa nata nel 2003. Un raggruppamento capitanato dalla Vibeco di Saronno (in Ati con Sirio Ambiente e Consulting insieme alla società di bonifica di ordigni bellici Bm Service).
Erano in corso i lavori di ricomposizione delle ecoballe ex novo per essere trasportate in impianti di distruzione, situate anche all’estero come quella in Austria.
Un intenso lavoro ad opera dei vigili del fuoco, del Nucleo investigativo della polizia giudiziaria e dei carabinieri della compagnia di Casal Di Principe coordinati dal capitano Simone Calabrò.
Rinvenute tracce di materiale atto ad appiccare il fuoco. Si tratterebbe quindi di un incendio provocato appositamente, secondo un prima ipotesi. Stando alle dichiarazioni di un pentito, la zona è sotto il controllo di un noto clan.
Fino a ieri non era ancora stato aperto un fascicolo che indichi la situazione come incendio doloso a carico di ignoti. Solo attraverso gli atti redatti dai carabinieri unitamente alla relazione dei vigili, sarà possibile ricevere ulteriori chiarimenti.