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Costi politica: Lombardi, non vogliono tagliarsi stipendio

“Faranno un voto tecnico per farla tornare indietro. Nessuno ha intenzione di tagliarsi lo stipendio. Ne ho avuto la riprova quando ho proposto di lasciare le diarie e di intervenire solo sull’indennità di base, con il solo obbligo di rendicontare il resto in trasparenza. Hanno detto di nuovo no”. Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, la deputata del M5S Roberta Lombardi in merito alla proposta di legge per il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari. “A me in tasca ogni mese entrano 2.800 e spicci euro. Quelli entrano nel mio conto corrente personale”, dice Lombardi. Con il conto ‘politico’ “pago un consigliere legislativo, una collaboratrice fissa, una persona che mi tiene i social, le cause legali e le spese per alcune consulenze specifiche. Poi quelle di ufficio. L’importante è la trasparenza” “I soldi della diaria e delle spese connesse all’esercizio del mandato servono”, prosegue Lombardi. “Chi viene da fuori è giusto che abbia le spese coperte. Chi vive a Roma no. Io non mi sogno di mettere l’affitto nel mio rendiconto. Chi lo fa ne risponderà ai cittadini, che se ne ricorderanno al momento del voto”. In merito alle polemiche sulle spese di Luigi Di Maio, “lui viaggia tantissimo. Non c’è week end in cui non sia in giro per l’Italia“. Ricordando il post di allarme che lanciò sulla perdita degli scontrini, “siamo arrivati a ricoprire posizioni importanti per puro caso e non eravamo pronti. Ma abbiamo capito in fretta che non siamo dentro a un meet up e che qualunque cosa diciamo ci fa finire sotto i riflettori”, commenta Lombardi.

(ANSA)