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Un anno dopo il terremoto: le promesse disattese del Governo Renzi

Ad un anno di distanza dal devastante terremoto che ha colpito l’Italia Centrale, si è calcolato che almeno l’80% delle macerie “giace” ancora sul suolo e le tanto promesse casette, purtroppo, hanno soddisfatto un numero esiguo di persone.

A distanza di un anno dal terremoto che ha colpito il Centro-Italia, i sindaci dei luoghi devastati lamentano l’assenza delle istituzioni che, nel corso di questi mesi, hanno detto tanto sul da farsi, ma, stando a quanto sostengono i sindaci, hanno fatto poco. A parte la gestione della primissima emergenza, le macerie non sono state ancora sgomberate, gli aiuti alle poche imprese “sopravvissute” non sono pervenuti, gli sgravi fiscali non sono ancora stati attuati.
Insomma, attualmente la cosa più certa, a cui i cittadini possono appigliarsi, sono le promesse. Promesse fino ad oggi disattese.

Di chi è la responsabilità?
I numeri parlamentari per affrontare e risolvere l’emergenza nei modi e nei tempi giusti c’erano. Il comando delle operazioni era detenuto dal Governo Renzi e dal Pd, ovvero il partito di maggioranza che affidò il mandato di commissario straordinario per la ricostruzione a Vasco Errani. Ma di concreto, a parte le passerelle sul posto a cui ci hanno abituato i politici, poco, ancora troppo poco, è stato fatto, a parte le promesse disattese.

Di chi è la colpa?
Di certo non dei cittadini.