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La chiamata di Lotti ad Emiliano per raccomandare “l’amico” di papà Renzi. “Se lo incontri per 10 minuti non perdi il tuo tempo”.

Renzi-Emiliano, due cognomi che, negli ultimi mesi, spesso sono stati accomunati per parlare di Pd e di scissione, ma che ora li vede come protagonisti di un’intricata storia in cui il Renzi in questione non è Matteo ma Tiziano.

 

Il ministro Lotti, indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto nell’indagine che ha come protagonisti Tiziano Renzi e Carlo Russo, avrebbe raccomandato al governatore della Puglia, Michele Emiliano, proprio l’intimo amico del padre del “Rottamatore”.

In alcune intercettazioni ambientali eseguite dal Noe negli uffici di Alfredo Romeo risalenti all’estate del 2016, si evincerebbe che Carlo Russo, detto “l’omino”, avrebbe proposto all’imprenditore napoletano un affare immobiliare da realizzarsi di concerto con Tiziano Renzi e, proprio in quell’occasione, Russo si sarebbe fregiato con Romeo di avere rapporti sia con Teresa Bellanova, ex sindacalista della Cgil e Viceministro allo Sviluppo economico, che sarebbe stata anche nella casa di Russo in Salento più volte, sia con Emiliano che “sarebbe già venuto” a trovarlo.

Nelle intercettazione si apprende che Romeo avrebbe cercato di “reclutare” Russo affinchè quest’ultimo gli permettesse di “entrare nelle grazie” di Tiziano Renzi. Ma, quando Romeo fa notare a Russo che Matteo Renzi e Michele Emiliano avevano litigato, Russo gli dice che Renzi padre avrebbe fatto appostamenti vicino casa di Emiliano per incontrarlo.

Dalle pagine del “Fatto Quotidiano“, da un articolo a firma di Marco Lillo, si legge un’intervista fatta proprio ad Emiliano, il quale cerca in tutti i modi di smentire i suoi rapporti e i suoi incontri con i protagonisti di questa storia:

“Ma quale visita a casa di Carlo Russo nel SalentoNon diciamo caz…te”.
Michele Emiliano sembra più imponente e meno bonario del solito. Quando il cronista lo affronta a sorpresa con la domanda secca – “Lei è mai stato a casa di Carlo Russo in Salento?”– il presidente della Regione Puglia si inalbera: “Mai. Come le viene in mente che un presidente di Regione vada al mare a casa di un soggetto simile?”. Emiliano tira fuori il telefonino e così, su due piedi, fa il colpo di teatro: “Eccoli tutti gli sms con Russo: si interrompono nel 2015. Ed ecco il messaggino di Lotti che mi dice di incontrarlo”. Emiliano mostra pure gli sms con il padre dell’ex premier nel 2015: “Ecco qui. Era lui che tentava di incontrarmi in un hotel a due passi da casa mia. Ma non ci siamo mai visti”.

Qualche giorno fa su “Repubblica” è uscita la notizia delle intercettazioni sugli affari in Salento proposti da Russo a Romeo. Sulla questione, passata pressoché inosservata, ritorna il “Fatto Quotidiano”:

“Quando poniamo a Emiliano la domanda se Russo gli abbia mai parlato di affari nel Salento, lui prima resta sorpreso e poi si inalbera: “Le apro il telefonino davanti. Conservo tutto io. Questo è il primo messaggio mio a Luca Lotti”. Emiliano prosegue il suo racconto con il telefonino in mano: “Vede, era ottobre 2014, Renzi era da poco premier, io scrivo a Lotti: ‘Conosci un certo Carlo Russo che sta venendo a Bari a ‘sostenermi’ dicendo che è amico tuo e di Maria Elena Boschi?’ Lotti –dice ancora Emiliano– mi risponde laconico: ‘Lo conosciamo’. Allora io insisto con questo altro messaggio: ‘In che senso? Lo devo incontrare o lo devo evitare?’. E questa qui –racconta il governatore –è la risposta di Lotti: ‘Ha un buon giro ed è inserito nel mondo della farmaceutica. Se lo incontri per 10 minuti non perdi il tuo tempo”.

Russo si occupava di consegna di farmaci a domicilio a Firenze.“A quel punto prosegue Emiliano– io ho incontrato Russo. Senza il messaggio di Lotti non ci sarei andato. Si presentava come un rappresentante di Renzi e dei suoi. Mi ha invitato a cena con il presidente della Confindustria di Lecce che io peraltro già conoscevo di mio. Non capii il senso della cosa. Diffidai a fiuto anche se diceva di essere amico di Matteo Renzi e di tutti i suoi uomini di fiducia. Forse mi accennò al discorso dei farmaci a domicilio che faceva in Toscana. Ma evitai di approfondire. Poi –aggiunge Emiliano – ad agosto si è fatto risentire tramite la mia segretaria. Si presentò a lei come l’amico di Tiziano Renzi. Disse di riferirmi che aveva avuto un mandato da Matteo Renzi in persona a incontrarmi riservatamente per ‘trovare una quadra’, cioè per fare la pace ma –precisa Emiliano –parliamo di un anno prima rispetto alle conversazioni con Romeo. Comunque io Russo non lo incontrai. I rapporti si erano già rotti con Renzi da tempo. Russo non mi invitò mai a casa sua tantomeno nel 2016. Né io mai ci sarei andato. Dal 2015 io Russo non l’ho più visto”. E Tiziano Renzi? “Mi voleva
incontrare e, ovviamente, visto che era il padre del mio segretario, non vedevo problemi. Però non ci trovammo mai con le date. Ecco qui, aspetti che cerco i messaggi”. Nel febbraio del 2015, il padre del premier gli scrive che è a un convegno in un hotel a Bari. Emiliano spiega: “Si trova a due passi da casa mia, ma io ero fuori”. Forse è questo l’appostamento a cui fa riferimento Russo? O sono millanterie?”