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Napoli, blitz nella fabbrica dei “pezzotti”: centinaia di magliette del Napoli

Scoperti dalla Guardia di finanza centinaia di magliette del Napoli taroccate all’interno di una struttura nella zona di Quarto. Nei guai finisce un uomo di 44 anni: per lui l’accusa è ricettazione e violazione delle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Sotto chiave sono finite 130 magliette polo con il logo della SSC Napoli, 50 t-shirt blu, 47 magliette, 8 magliette nere ed altri capi, oltre a 122 buste in plastica trasparenti con il logo della stessa squadra di calcio. Posti sotto sequestri anche una forma di essiccazione per l’inchiostro, barattoli di vernice ed un macchinario che serve per la stampa dei tessuti.

Si tratta dell’ultima operazione in ordine di tempo contro il “mercato del falso”: un business in grado di fatturare da un minimo di 1.7 ad un massimo di 33.7 miliardi di euro, con il 1.7% del Pil nazionale. Uno studio di Trascrime, che si occupa dei beni sequestrati e confiscati alla malavita, permette di comprendere meglio soprattutto l’ammontare degli investimenti da parte delle organizzazioni criminali nell’economia legale attraverso le operazioni di riciclaggio. In particolare si analizzano 4 regioni prendendo in esame le diverse strategie di investimento e  di riciclaggio dei vari cartelli, avendo come termine le stime delle risorse a disposizione degli stessi clan criminali.

Dall’usura, allo sfruttamento della prostituzione, alle estorsioni, al traffico di droga, contraffazione, gioco d’azzardo, queste sono le fonti classiche di guadagno su cui ci si basa per poi investire sull’economia legale.