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Napoli, decapitato il clan Puca nella giornata delle vittime di camorra

Nella giornata della legalità, quale altro modo per celebrare la memoria di coloro che hanno dato la vita nella lotta alla criminalità organizzata, se non smantellando uno dei clan storici del napoletano?

Ebbene si, nella notte tra il 20 e il 21 marzo, il nucleo operativo di Castello di Cisterna, Coordinato dal Maggiore Michele Dagosto, ad esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale della Procura della Repubblica di Napoli, in esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, ha messo la parola fine alla storia criminale del clan Puca, egemone tra Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano sin dai tempi della storica guerra tra la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo e la Nuova Famiglia dei vecchi clan napoletani. Una operazione resa possibile grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali e al contributo dichiarativo di alcuni collaboratori di giustizia, anche interi al clan Puca. Le indagini hanno  accertato la esistenza di una organizzata  criminale strutturata e operante nell’area Nord di Napoli. Manette ai polsi per sette soggetti: Di Spirito Luigi alias palatella, referente e coordinatore dell’organizzazione criminale diretta e organizzata da Puca Pasqualeo minorenne”, capo clan attualmente sottoposto al regime del 41 bis; Dell’Omo Francesco ‘o maranese, gestore del mercato delle estorsioni; Femiano Antimo morandi, contabile del clan. Morandi riciclava i proventi illeciti, impartiva le disposizioni che arrivavano dal boss e provvedeva agli stipendi agli affiliati; Iavazzo Lorenzo ‘o sparavolpe, killer e gestore delle attività estorsive; Lamino Claudio ‘o mericano, detentore e custode delle armi e gestore del gioco d’azzardo clandestino; Paciolla Antonio ‘o russ, responsabile delle attività estorsive e dello spaccio di droga nei comuni di Grumo Nevano, Casandrino e Sant’Arpino; Di Biase Antimo, “testa di legno” del clan, a lui infatti venivano intestati i beni di proprietà del clan.
Inoltre, durante le indagini è emerso che il Femiano e il Iavazzo parteciparono  con ruolo decisionale alle riunioni che decretarono  l’omicidio di Francesco Verde alias ‘o negus, avvenuto nel dicembre 2007 nei pressi della pizzeria Number One di Casandrino. ‘O Negus, capo storico del clan Vedre operante nello stesso territorio de clan  Puca, fu eliminato con la esatta intenzione di assicurare ai Puca, la supremazia nell’intera area.