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Napoli, la Gaiola diventa un laboratorio studio di archeologia subacquea 

Cento studenti provenienti da tutte le Università d’Italia affolleranno nelle prossime settimane l’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, a Napoli, che ospita da oggi gli stage di Biologia Marina ed Archeologia subacquea del Progetto “Sommergiamoci”.

Il progetto “Sommergiamoci” è ideato e curato dal Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus è cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia della Campania ed in collaborazione con le Università di Napoli Parthenope e Federico II.

Per la durata del progetto, il Parco si trasforma quindi in un laboratorio di formazione attiva sull’ambiente marino costiero mediterraneo. La piccola Area Marina Protetta napoletana, infatti, racchiude in se un’estrema varietà di elementi di pregio che vanno dalla biologia marina alla geomorfologia costiera, dagli aspetti vulcanologici a quelli archeologici fino all’ornitologia ed alle rilevanze botaniche della costa emersa. Tutti aspetti ne fanno un naturale laboratorio multidisciplinare sul mare per formare chi, a vario titolo, si occuperà dello studio, gestione e conservazione dell’ambiente marino. Un calendario molto intenso di attività guiderà gli studenti attraverso le metodologie di monitoraggio e campionamento delle comunità biologiche marine e le diverse tecniche di rilievo archeologico subacqueo. Tutte le attività si svolgeranno presso il Centro Ricerca e Divulgazione (CeRD), dell’Area Marina Protetta. I seminari e le esercitazioni in mare saranno curati dai ricercatori del CSI Gaiola onlus, coadiuvati da esperti di settore afferenti alle Università partenopee. Gli studenti pernotteranno nel vicino Centro Polifunzionale di Marechiaro S. Francesco d’Assisi, messo a disposizione dal Comune di Napoli.

Fonte ANSA