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Perché Salvini è un pericolo per la democrazia

Le parole di Matteo Salvini istigano alla violenza e all’odio razziale.

Continua a far discutere di se Matteo Salvini incurante della pericolosità delle sue parole portatrici di odio e violenza: fascismo, sessismo, omofobia, razzismo, xenofobia rappresentano un mix di ignoranza letale per il vivere civile nel nostro Paese, minando quelle che sono le basi della democrazia e i valori della Repubblica.

Le parole del leader della Lega non hanno nessuna spiegazione razionale perché dettate da una paura ingiustificata che si traduce nel rifiuto del diverso, che si tratti di una persona di colore, omosessuale, musulmano o meridionale. Non c’è art. 21 o Voltaire che tenga: chi nega la libertà altrui non ha alcun diritto di esprimersi, e se lo fa è responsabile delle reazioni contrarie. Non c’è dunque da meravigliarsi se ovunque vada ci siano manifestazioni di protesta come accaduto recentemente a Napoli.

Le dichiarazioni di Salvini sono di chiara impronta nazifascista perciò incompatibili con la Costituzione. 

Matteo Salvini alla convention ”Prima il Nord” organizzata dalla Lega.

L’art. 3 è chiaro: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.’’

La Lega, con la sua politica razzista e xenofoba, nega tali principi costituzionali: dalla proposta della legge anti-islam passando per l’invocazione di pulizie etniche contro i rom e gli immigrati fino ad arrivare all’istigazione alla violenza contro gli omosessuali i cui figli vengono considerati portatori di handicap. Non è un caso che il Tribunale di Milano abbia condannato la Lega per discriminazione razziale. Inoltre le sue posizioni anti-abortiste e anti-legalizzazione sono a conoscenza di tutti.

La Lega viola infatti: l’art. 5 La Repubblica è una e indivisibile”, l’art. 8 “Tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge”, l’art. 10 “Lo straniero ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica”, gli art. 19 e 20 che sanciscono il pluralismo religioso fino a mettere in discussione il Codice Penale evocando la giustizia sommaria, la pena di morte, il sequestro di persona e la libera detenzione di armi. Si aggiungono le infrazioni del Diritto Comunitario come la richiesta della sospensione di Schengen contro la libera circolazione delle persone.

Ricordiamo infine la Legge Bossi-Fini (Legge 30 luglio 2002 n.189) voluta dalla Lega durante la sua partecipazione al Governo Berlusconi: una legge fortemente razzista che affronta le tematiche dell’immigrazione come un problema di sicurezza nazionale prevedendo respingimenti, detenzione, restrizione della libertà ed espulsione per gli immigrati al punto da essere stata considerata sbagliata dal Consiglio d’Europa in quanto viola sia l’art. 18 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che la Convenzione di Ginevra.

Berlusconi e Salvini alla manifestazione nazionale della Lega.

Se questo non è fascismo cos’è? E come tale va punito secondo quanto previsto dalla Legge Scelba (Legge 20 giugno 1952 n.645) che va applicata per reato di apologia del fascismo: “Quando un’associazione, un movimento o un gruppo di persone persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività all’esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.”

Cosa aspetta lo Stato a limitare l’ondata di fanatismo ideologico e d’istigazione alla violenza e all’odio razziale di cui si fanno portatori Salvini e la Lega? Bene ha fatto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris a non concedere nessuno spazio politico a Matteo Salvini nonostante le interferenze del Ministro dell’Interno Minniti che si è posto irresponsabilmente a difesa della libertà di parola di razzisti e fascisti. 

È arrivato il momento che le Istituzioni Democratiche prendano provvedimenti per impedire tutto questo: chi non si oppone politicamente, culturalmente e socialmente al fascismo è complice.

Faccia a faccia tra De Magistris e Salvini alla trasmissione di Lucia Annunziata.