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Poca cattiveria e molta sfortuna, pari dell’Inter contro il Bologna

La lettura delle formazioni ufficiali regala il primo brivido ai tifosi nerazzurri: out Murillo e Joao Mario, dentro Ranocchia e Kondogbia. Quest’ultimo resta in campo 23 minuti senza accorgersene neanche per un istante. Al 13′ subisce una mezza carica, perdendo una palla sanguinosissima da cui nasce una ripartenza veloce dei rossoblu che possono godere di un Verdi che, convinto di essere Leonel Messi, salta tutta la difesa e mette Destro a tu per tu con Handanovic che si fa insaccare non senza qualche colpa. Da questo momento si gioca in una sola metà campo, quella del Bologna

A metà del primo tempo De Boer mostra, alla Scala del calcio, che ha le palle d’acciaio e sostituisce un dormiente Kondogbia con un più attivo Gnoukouri… ma non basterà. Lo stadio capisce il momento difficile del ragazzo e lo applaude mentre esce dal campo, forse per la prima volta da quando è a Milano. L’uomo da 40 milioni non siede neanche in panchina e va dritto sotto la doccia. La speranza è che questa figuraccia lo aiuti a crescere.

L’Inter continua a pressare e trova il goal, lancio con il contagiri di Candreva e colpo fantastico di Perisic che buca la rete. Passano 100 secondi e Candreva si divora il 2 a 1 facendosi parare una conclusione a botta sicura

Nel secondo tempo la trama è la stessa: attacco contro difesa nella metà campo dei rossoblu ma l’Inter non riesce mai a trovare il guizzo giusto. De Boer capisce che è necessario cambiare le carte in tavola e si gioca il quarto attaccante: Eder, facendo fuori Banega, l’unico centrocampista dai piedi buoni. Al 72′ mette dentro il quinto, out Candreva per Gabriel Barbosa alias Gabigol e lo stadio si esalta.

Nel finale la partita si apre e anche il Bologna si propone in avanti, facendo (incredibilmente) ben figurare proprio lui: Andrea Ranocchia. A pochi minuti dal 90′ Mauro Icardi mostra a tutti che anche lui è umano e liscia una palla che aspettava solo di essere accompagnata dentro. Ma non è finita qui perché al ’95 Ranocchia ha l’occasione della vita, quella che aspetti da tempo e che può valere il tuo riscatto agli occhi del nuovo mister, ma colpisce troppo bene e la butta fuori.

Nessun boato finale, nessuna pazza Inter. Finisce 1 a 1, con una battuta d’arresto per i nerazzurri rispetto alle gare precedenti, forse l’assenza di Joao Mario ha pesato più del dovuto. Ad ogni modo la partita di oggi mostra il divario che c’è con la Juventus che di sicuro i 3 punti in un modo o nell’altro li avrebbe portati a casa.