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“Qvando c’era Lvi” la satira politica a fumetti: intervista a Daniele Fabbri

“Qvando c’era lvi” è un fumetto, un fumetto in cui si racconta di un gruppo di nostalgici del terzo millennio che decide di riportare in vita Benito Mussolini ed affidargli di nuovo le sorti di un Paese che, in fondo, lo ama ancora. Con l’aiuto di un ex ufficiale nazista esperto di genetica Mussolini torna in vita, ma qualcosa va storto: il Dvce è tornato, ma non è più lo stesso.Se non lo conoscete cliccate qui. Se lo conoscete proseguite a leggere e ne saprete qualcosa di più grazie a qualche domanda che siamo riusciti a fare ad uno dei due autori, Daniele Fabbri:

Considerata la lontananza delle nuove generazioni dalla politica, come vi spiegate il successo di “Quando c’era lvi”?

[blockquote style=”2″]Al netto della pubblicità che ci è arrivata di riflesso da quel simpaticone a cui non diamo nemmeno la dignità di essere nominato, la figura di Mussolini più che con la politica oggi ha a che fare con la mitologia. Dato che poca gente è interessata alla storia, ciò che passa è solo la leggenda. E quando le icone vengono sbeffeggiate si crea sempre attenzione. La caduta dal sacro al profano è uno dei movimenti vitali della natura umana, e provocarlo è uno dei principali compiti della satira.[/blockquote]

Nel fumetto, però, sono soprattutto gli attuali gruppi e gruppetti politici nostalgici del fascismo l’obiettivo della vostra satira. L’impressione è che la figura di Mussolini sia solo un mezzo per fare satira su una parte della società i cui istinti, grazie soprattutto all’orizzontalità dei social, sembrano ormai sdoganati. Non è così?

[blockquote style=”2″]La sensazione è quella perché Mussolini arriva solo alla fine di questo primo numero. Nei numeri successivi LVI sarà il protagonista della storia,e le cose si riequilibreranno. Certo è che la figura di Mussolini è sia bersaglio in sé, sia pretesto per riflettere la satira sulla politica e sulla società,ma una buona dose di satira se la becca pure lui.[/blockquote]

L’incontro tra mondo del fumetto e della politica in Italia sembra esaurirsi nella vignetta satirica. In questo senso “Qvando c’era lvi” è un’eccezione. Anche se l’appendice, che personalmente ho trovato deliziosa, sembra proprio confermare questo legame indissolubile. Come vi rapportate a questa tradizione? Quali sono i vostri punti di riferimento?

[blockquote style=”2″]Le vignette (quando non sono scontate) ci divertono e anche noi ne abbiamo fatte in passato, ma in generale ci piace di più raccontare storie complesse. Le vignette ti permettono di commentare le notizie del singolo giorno, con un fumetto ti prendi il tempo di commentare anche un decennio.[/blockquote]

Pensate che il fumetto possa, come medium, essere utilizzato in Italia per la comunicazione politica istituzionale? Negli Stati Uniti e in Francia, per esempio, questo accade da anni.

[blockquote style=”2″]In Italia i fumetti sono considerati “cosette per bambini” al pari delle caramelle. Se la comunicazione istituzionale italiana iniziasse a comprendere in maniera importante i fumetti vorrebbe poter dire due cose: o la considerazione nel fumetto cresce fino a fargli acquisire un ruolo considerevole nel campo culturale, oppure la comunicazione politica si abbassa ulteriormente sul piano demagogico fino ad usare un linguaggio “per bambini”. Indovina qual è la più probabile secondo noi?[/blockquote]

Attualmente il primo partito in Italia sembra essere il Movimento 5 Stelle, crogiuolo in cui si ritrovano antifascisti ma anche chi si dichiara apertamente fascista. Nella copertina della variant del secondo numero di “Qvando c’era lvi” c’è un riferimento sottile a questa situazione. Come pensate che verrà recepita la vostra opera da tale parte politica?

[blockquote style=”2″]Come viene recepita la satira da qualsiasi fazione politica: abbaieranno.[/blockquote]

Possiamo aspettarci in futuro che trattiate personaggi politici più recenti? Una battle royale, stile civil war, con Renzi, Salvini, Grillo e Mastella tra i tanti, magari. Cose ne pensate? Vi piacerebbe affrontare un soggetto simile?

[blockquote style=”2″]No, non ci piacerebbe. Non prima che siano tutti morti, comunque. Specie per quanto riguarda Mastella. Sarebbe un lavoro con una prospettiva molto poco lungimirante, quindi dubitiamo che accadrà. [/blockquote]

Chi è Daniele Fabbri?

Daniele Fabbri, classe ‘82, scrittore comico-satirico e StandUp Comedian, lavora da 10 anni nel campo della comicità e della satira in tutte le sue forme. Ha scritto 25 spettacoli teatrali, ha collaborato con la rivista ScaricaBile e Fuorilemura.Com, è autore e interprete comico/satirico in programmi radiofonici e televisivi tra cui Nemico Pubblico (Rai 3) e CCN – Comedy Central News, striscia di satira quotidiana su Comedy Central Italia (Sky), ha scritto per il libro Bile, Scritti e Fumetti per masochisti dissidenti, per Edizioni Altrinformazione. Insieme a Stefano Antonucci ha pubblicato per Shockdom Gesù La Trilogia, V for Vangelo e Qvando c’era Lvi.

“Qvndo c’era Lvi” ritorna con il secondo numero il 15 luglio. Manca ancora poco. “State tunati”.