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Roma resta senz’acqua: dal 28 luglio Acea prevede fornitura a rotazione

Uno stop che riguarderà tutta la città: già prima l’erogazione dell’acqua ha subito problemi a causa di abbassamenti di pressione e interruzione in alcune aree della città come Roma sud e Cesano. Ora, secondo Acea, anche altri quartieri sono a rischio: Primavalle, Torrevecchia, Prenestino, centocelle, Roma est e anche alcune zone del centro storico.

La Regione Lazio ha stabilito, nella serata di venerdì, che dal 29 luglio al 31 dicembre sarà sospeso il prelievo di acqua dal lago di Bracciano:

Con due atti amministrativi, la Regione Lazio ha determinato la sospensione del prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano. Questa scelta è scaturita da diversi elementi. Innanzitutto, dal consolidarsi delle condizioni di deperimento del lago e, quindi, per determinare l’avvio di un’azione di salvaguardia relativa agli aspetti ambientali-naturalistici del bacino, con l’obiettivo di recuperare per quanto possibile la sua naturale integrità ecologica. Si impone ad Acea Ato 2 di azzerare ogni prelievo della risorsa idrica dal bacino del lago di Bracciano, entro e non oltre le ore 24 del giorno 28 luglio prossimo

La utility controllata dal comune (per il 51%) risponde con la contromossa di razionalizzare l’acqua per i romani: si procederà a con chiusure a rotazione delle utenze per alcune ore al giorno. Il piano ACEA prevede che la fornitura venga interrotta a rotazione:

Acea prende atto e si adegua all’ordinanza adottata dalla Regione Lazio circa la sospensione, nell’arco di una settimana, della captazione dal lago di Bracciano. Una decisione unilaterale e illegittima, che comporterà una serie di gravi conseguenze per i cittadini di Roma. La drastica riduzione dell’afflusso di acqua alla rete idrica della Capitale ci costringerà, infatti, a mettere in atto una rigida turnazione nella fornitura che riguarderà circa 1.500.000 romani. Acea, comunque, si impegna sin d’ora ad elaborare un piano dettagliato di emergenza che, non appena pronto, sarà messo a disposizione e comunicato capillarmente alla cittadinanza. Il Gruppo altresì è tutelerà in ogni sede non solo le proprie ragioni, ma anche gli interessi di tutta la sua utenza

Ecco quanto spiegato da Salvatore Giuffrida su Repubblica Roma :

La città sarà divisa in due quadranti da almeno 1,5 milioni di residenti, con turni di stop da otto ore consecutive; in sostanza, ogni 24 ore almeno un quadrante rimarrà senza acqua per almeno sedici ore (due turni da otto non consecutivi). E questo riguarda appartamenti, uffici, negozi, imprese, ospedali, vigili del fuoco, insomma tutti i circa 3 milioni di utenti romani dentro il Raccordo. In media l’acqua sarà disponibile un giorno sì e un giorno no.Saranno comunque messe a disposizione, nelle aree strategiche della città, un numero ancora imprecisato di autobotti e cisterne, ma servirà a poco. Tutti i nasoni rimarranno senza acqua: al momento, secondo l’azienda, ne sono stati chiusi quasi 200 su oltre 2mila, ne rimarranno aperti solo 85 per la campionatura prevista per legge. I parchi e le ville, invece, non avranno problemi: l’acqua proviene dal Tevere, dall’impianto di Grottarossa, e non c’è bisogno di renderla potabile.

 

Secondo quanto riportato da Nextquotidiano.IT Il volume d’acqua immessa in rete a Roma è di circa 500 milioni di metri cubi annui e gli abitanti serviti tra la capitale e altri Comuni del Lazio 3,7 milioni. L’approvvigionamento idrico, gestito dalla societa’ Acea Ato2 Lazio centrale Roma, e’ assicurato per l’85% da sorgenti, per il 12% da pozzi e per il 3% da fonti superficiali. Sono sei le grandi sorgenti: Peschiera ( il 70% circa dell’acqua immessa quotidianamente nelle rete di distribuzione della Capitale, pari a circa 1,4 milioni di metri cubi, proviene da questo acquedotto), che utilizza l’acqua captata presso due grandi formazioni idrogeologiche, situate nell’alta e media Sabina in provincia di Rieti, nelle quali hanno origine le sorgenti Peschiera e Capore può addurre quasi due terzi della portata massima complessivamente disponibile per Roma che a ammonta a circa 21 metri cubi al secondo.Le altre sono Acqua Marcia, Acquoria, Salone Vergine e Simbrivio. I principali pozzi sono: Finocchio, Torre Angela, Pantano Borghese, Laurentino, a cui si aggiungono altri minori. E poi c’è il lago di Bracciano:  è fonte di risorse strategiche e di compenso stagionale da cui Acea può prelevare 1.100 litri al secondo medi, fino a un massimo di 5.000 litri al secondo in condizioni eccezionali.

roma senza acqua 28 luglio lago bracciano

Il lago di Bracciano senza acqua (Corriere della Sera, 23 luglio 2017)

 

A Roma, inoltre, non piove più: dai dati idrometrici si evince che nel 2017 sono caduti appena 157 millimetri di pioggia su 26 giorni: in pratica senza questo fattore e con una captazione di 1500 litri al secondo, il lago si è abbassato di 20 cm in meno rispetto alle normali variazioni. Mentre il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, parla di rischio catastrofe ecologica. Proprio qui entra in campo la politica con due consiglieri Pd della maggioranza dello stesso governatore che chiedono di investire parte dei 70 milioni di utili dell’azienda idrica in modo da garantire il normale servizio idrico. La stessa Regione Lazio ( la Direzione regionale delle Risorse Idriche Regione Lazio) ha spiegato ieri che lo stop al prelievo di acqua dal lago di Bracciano è determinato da alcune violazioni di ACEA:

Un decreto del ministero dei Lavori Pubblici (n.1170/1990) ha concesso all’Azienda Comunale Elettricità Acque Acea di prelevare acqua dal lago di Bracciano per usi potabili assicurando comunque il mantenimento delle escursioni del livello del lago nell’ambito di quelle naturali. Per tale ragione, proprio nella relazione generale del Progetto del Nuovo Acquedotto del lago di Bracciano, redatto dalla stessa Acea, alla lettera b di pagina 39 si definiva il livello idrometrico minimo concesso per le captazioni, fissandolo a 161,90 metri sopra il livello del mare. Si prescriveva quanto segue: verranno inserite le saracinesche di apertura e chiusura ed un sifone idraulico che provveda a disinnescare automaticamente le condotte, non appena il livello dell acqua scende sotto la quota minima di 161,90 metri”. Attualmente il livello del lago di Bracciano e’ al di sotto di questa quota minima prefissata e ancor più lontano dallo zero idrometrico che corrisponde a quota 163,04

L’Acea risponde affermando di aver pianificato i livelli di captazione del lago: 1600 litri al secondo a giugno e settembre, 1800 a luglio ed 800 ad agosto: rivendicando di aver usato prelievi inferiori, tra 900 e 1100, lamentando inoltre lo scarso preannuncio ricevuto.

Ecco la risposta della sindaca, Virginia Raggi:

Mi auguro che Regione e Acea trovino quanto prima una soluzione condivisa. Va fatto quanto necessario per aiutare e tutelare oltre un milione di romani.

Il numero è di 1.5 milioni di utenze per circa 2.9 milioni di cittadini.