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Sant’Antimo – Bengalesi schiavizzati, in fabbrica 14 ore al giorno

Sant’Antimo, continua la lotta contro la schiavitù. Il processo che vede coinvolte tre fabbriche dislocate tra Sant’Antimo e Casandrino, è ad un punto cruciale.

Continua la battaglia intrapresa tre anni fa dall’associazione Antirazzista e interetnica 3 Febbraio. I 15 operai originari del Bangladesh che hanno denunciato lo sfruttamento cui erano vittime, saranno ascoltati dal Magistrato. Si tratta di un passaggio processuale determinante – dicono i rappresentanti della associazione Antirazzista e interetnica 3 Febbraio i racconti dei querelanti, con questa modalità, assumeranno valore di prova. Ancora una volta i lavoratori Bengalesi daranno esempio del proprio coraggio, testimoniando delle sofferenze subite ad opera di una banda che li ha portati in Italia con l’inganno. Dieci-quindicimila euro in cambio della falsa promessa di un permesso di soggiorno. Segregati con violenza in quelle fabbriche, sono stati costretti a lavorare 14 ore al giorno per una paga di 200 euro mensili. Al fianco dei lavoratori, oltre alla associazione Antirazzista e interetnica 3 Febbraio, si sono schierate anche altre  associazioni, come La Comune e i comitati solidali antirazzisti. Vogliamo ribadire –incalzano questi ultimi- che per noi chi attacca l’umanità va perseguito. Di questo caso esemplare vogliamo fare motivo di incoraggiamento per tutti coloro che si battono per un lavoro degno e per una vita libera.