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Scissione PD, patto D’Alema-Bersani: “Da Renzi solo dita negli occhi”

Bersani avverte: «Siamo ad un bivio molto serio. La scissione è già avvenuta tra le nostra gente. E io mi chiedo come possiamo recuperare quella gente lì»

Successivamente alla accelerazione di Renzi verso il congresso del Pd, l’Assemblea per annunciare le assise è convocata per domenica. Bersani però avverte il leader: «Qui il problema è se siamo il Pd o il Pdr, il partito di Renzi. Io non mi aspetto niente, ma chi ha buon senso ce lo metta». Ancora, sottolinea Bersani: «La scissione è già avvenuta tra la nostra gente». In ballo c’è il futuro del Pd che, come sottolineano i sondaggi, non arriverebbe al 25% in caso di scissione dalemiana.

Le posizioni sono diverse.  Se per Bersani la scissione c’è già, per Romano Prodi la scissione non esiste e non dovrà avvenire. I sostenitori di Bersani si sono rivolti a Prodi, così come a Walter Veltroni. «Ci appelliamo a loro due perché intervengano – dice in tv Di Traglia, super bersaniano – affinché scongiurino questa accelerazione verso il congresso che può portare solo divisioni». Quest’ultimo ha evitato prese di posizioni pubbliche, ma ha fatto intendere di essere contro ogni divisione o scissione.

In vista di ciò, quella di domenica potrebbe essere l’ultima Assemblea del Partito Democratico nella sua forma originaria. Potrebbe essere però la prima del Pd che sarà. «Un partito di Renzi» secondo Bersani. Molti ne sono preoccupati: immaginano un partito adatto solo ad un sistema proporzionale, nel quale nessuno vince per davvero e le grandi coalizioni sono “costrette”.

Gli scissionisti vorrebbero arrivare ad ottobre, ma Renzi non cambia idea. Anche chi sta lavorando per evitare separazioni come Andrea Orlando, insieme a Franceschini, ha chiesto a Renzi di rinviare il congresso per cercare di smussare le cose. La grande incognita però resta proprio l’Assemblea: i renziani sono convinti di poter portare il numero legale (la metà più uno, 501) senza il quale la decisione non è esecutiva.

Insomma, l’Assemblea è attualmente l’oggetto del contendere in casa Pd. Dove Renzi dovrebbe presentare le proprie dimissioni per avviare l’iter delle assise (che non si prospetta duri poco). Perciò Bersani, che sostiene che l’iter favorisca la scissione, ieri ha detto: «da Renzi solo dita negli occhi».

Gli esponenti dem, nel contempo, restano sul piede di guerra. Difatti, non si presenteranno all’Assemblea di domenica e invieranno soltanto un comunicato da leggere.

Non ha ancora un nome né contorni definiti, ma il nuovo progetto politico di Massimo D’Alema è una cosa seria. Al pari delle parole di Bersani, che all‘Huffington Post ha preannunciato la creazione di un Ulivo 2.0 .