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Siae: mille firme in difesa del diritto d’autore, da Elisa a Morricone

Roma, 14 lug – “L’iniziativa ha avuto una risposta trasversale, raccogliendo l’adesione di molti giovani autori e di nomi noti e meno noti dai diversi settori del comparto creativo e culturale: musica, cinema, teatro, televisione – sottolinea Filippo Sugar, Presidente SIAE – a riprova del fatto che gli autori rappresentano il vero e proprio perno della nostra identità culturale nel mondo globale e digitale. È un motivo in più, come Società Italiana degli Autori e degli Editori, per continuare a difendere i valori di questa identità e soprattutto i diritti di chi crea tali valori”. L’iniziativa è nata dopo che lo scorso 22 aprile, a Ginevra, il Presidente della Confederazione Internazionale delle Società di Autori e Compositori (CISAC), Jean Michel Jarre, aveva dichiarato: “In futuro non ci sarà un mercato di contenuti se i creatori non saranno in grado di crearli. Dobbiamo proteggere chi crea questi contenuti. Proteggerli vuol dire proteggere il loro diritto ad avere una equa remunerazione per il loro lavoro”. Prima di lui, nel 2009, il suo predecessore Robin Gibb, indimenticabile leader dei Bee Gees, al Congresso Mondiale sul diritto d’autore di Washington aveva evidenziato che “il diritto d’autore non è una barriera al progresso ma un facilitatore della creatività e della comunicazione. Un diritto d’autore forte non ostacola lo sviluppo dell’utopia digitale che Google, Microsoft ed altri promettono. Il diritto d’autore promuove questo sviluppo. Senza tutela del diritto d’autore sarebbe il caos, che costituirebbe un insormontabile ostacolo per il progresso”.

Il messaggio degli autori italiani che hanno sottoscritto la lettera è chiaro: “In tutto il mondo gli autori hanno Società come la nostra, che non rispondono ad azionisti o a fiduciarie di venture capital, ma solo ai loro associati. Non si può svendere la creatività in nome di una liberalizzazione selvaggia o affidandola ad investitori che puntano a fare profitti sulla intermediazione del nostro lavoro, né con esenzioni ingiustificate e generalizzate. Noi produciamo cultura: la cultura è il seme della democrazia, della tolleranza, della libertà di pensiero, della storia e della identità di un Paese”. “La SIAE è per sua natura la casa comune degli autori e dagli editori – conclude Sugar – perché è gestita direttamente dai soggetti che tutela e perché non opera a scopo di lucro, ma col solo obiettivo di proteggere il lavoro di chi crea”. (red)

Musica in prima linea, è il comparto più forte, con firme che scavalcano le generazioni e i generi: Celentano e Tiziano Ferro, Emis Killa e Ligabue, Jovanotti e Morricone, Ramazzotti e Bocelli, Elisa e De Gregori e tanti altri. Dal mondo del cinema si schierano Benigni, Verdone, Virzì, Cristina Comencini… Andrea Camilleri e Niccolò Ammaniti rappresentano gli scrittori. “La Siae è la casa comune di tutti gli autori e gli editori”, commenta il presidente Filippo Sugar. “Il diritto d’autore è uno strumento di sviluppo, innovazione e libertà. E anche ricchezza. E questo aiuta a mantenere l’identità culturale dell’Italia in un mondo sempre più globale”.