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Sindaca di Anguillara accusa la Raggi: “Alle riunioni sul lago di Bracciano non è mai venuta”

Sabrina Anselmo, sindaco di Anguillara Sabazia, rischia ora l’espulsione dal Movimento 5 Stelle:  omise nel suo curriculum di candidata di aver subito una condanna per calunnia nove anni fa. La pena fu condonata e estinta per indulto: non compare sul casellario giudiziale. Ora, però, la storia è emersa (tramite lettera anonima inviata giovedì in comune), ed il M5S ha motivo per espellerla.

Prima però lancia pesanti accuse nei confronti della sindaca di Roma, Virginia Raggi:

La Raggi? Alle riunioni sul lago di Bracciano non è mai venuta. C’erano tutti, Acea, Regione, comuni lacustri, tranne la Città Metropolitana. Il Movimento? Vogliono cacciarmi solo perché ho difeso il lago

La Anselmo sta conducendo da molto tempo una battaglia affinché Acea e il Comune di Roma  stoppino le captazioni di acqua dal lago: lo stesso Comune detiene il 51% dell’azienda. Il comune Anguillara Sabazia è uno dei tre comuni lacustri assieme a Bracciano e Trevignano che formano, con Roma Capitale, il Consorzio del lago.

Proprio il lago, secondo la prima cittadina sarebbe il vero pretesto per la sua cacciata:

 Sì, è inutile negarlo. E non le nascondo che non è il primo che fa questa riflessione. I fatti parlano chiaro. Pago la battaglia per fermare le captazioni di acqua dal lago, battaglia che ho fatto assieme agli altri due sindaci del lago.

Sulla Raggi, invece, l’accusa è quella di non aver partecipato alle riunioni, nonostante, secondo quanto afferma la Anselmo, fosse stata avvertita della situazione:

Sì. Io ho avuto occasione di parlarle in un paio di occasioni di quello che stava succedendo sul lago. La situazione era visibile, c’erano anche le foto. L’ho invitata a venire a vedere con i suoi occhi. Se è venuta, io non l’ho mai saputo. Non so se la cosa sia stata presa sottogamba, o se sia stata delegata Acea a gestire la situazione. Fatto sta che è stata gestita malissimo. La Raggi disse che conosceva bene il problema, che si sarebbe attivata per risolverlo. Capisco perfettamente che un sindaco sale su un treno in corsa. Però un piano più tempestivo non avrebbe portato a questi risultati.

Nell’intervista, però, non viene risparmiata la stessa Acea:

Intanto Acea non ci ha mai fornito i dati reali: il monitoraggio ce l’hanno solo loro. Anche Zingaretti, che stimo per ciò che ha fatto, glieli chiede, nell’ordinanza. Perché Acea parla sempre solo di “media di captazione”? Non c’è chiarezza. Anche noi abbiamo scienziati e geologi. Acea dice che il lago sarebbe solo trenta centimetri sotto, in realtà lo zero idrometrico va calcolato in riferimento al fiume Arrone: il lago è sotto di 1 metro e 70. Da novembre abbiamo allertato i tavoli con i rappresentanti di Acea sul territorio. Poi a marzo sono cominciate le riunioni periodiche in regione. Gli attori c’erano tutti, Acea, la Regione, l’unico sempre assente è stato la Città Metropolitana, che non si è mai presentata

Accusando anche l’atteggiamento dell’azienda:

Se da novembre si fossero presi i provvedimenti giusti, magari si sarebbero salvati quei 40 centimetri che a noi avrebbero fatto la differenza. Questo non prendere mai in considerazione la realtà dei fatti mi amareggia. Acea a volte è venuta ai tavoli anche con arroganza.

La sindaca non si ferma qui: è stato presentato un esposto alla  procura di Civitavecchia per disastro ambientale:

Sì, abbiamo chiesto alla Procura di aprire un’indagine per accertare le responsabilità. L’acqua sta finendo. Sta morendo un’alga rara, che abbiamo salvato per miracolo espiantandola in un laboratorio. C’è l’ipotesi di disastro ambientale, e archeologico.