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Il super spot elettorale della norma sblocca-stadi che mette insieme Pd e M5s

La “Magica” manovra, già battezzata sblocca-stadi, fa parlare.
Passerà alla storia come “salva Tor di Valle”. 

Le norme contenute nella “magica manovra”, che sbloccano e spingono per lo stadio della Roma di Tor di Valle, hanno destato molto clamore.

 

Questa nuova norma sugli stadi potrebbe valere come un super spot elettorale (dato che le elezioni nazionali non sono lontane). Sembrerebbe a favore dei democrat, dal ministro Lotti che riporterebbe quindi a Renzi. “Inoltre si sa – scrive il Messaggero – quanto stadi e palloni siano temi di grande sensibilità popolare“.

Al contempo, sembra che la manovra crei sollievo per la giunta Raggi. Renderà certamente più semplice l’iter del progetto di Tor di Valle, poiché per variare il piano regolatore (secondo quanto dice la norma) basterà la conferenza dei servizi. Perciò, questo “aiuto” da un governo non amico potrà giovare alla sindaca (permettendole di recuperare i consensi perduti).

Ci sarebbero però dei veri e proprio paradossi. Il ministro dello sport Luca Lotti, al fine di smontare il caso, dice: «La norma stadi? E’ una polemica assurda. Questa norma riguarda tutti gli impianti sportivi, dagli stadi di calcio ai palazzetti dello sport. Non vedo alcun accostamento allo stadio della Roma».

Il Messaggero riporta: «Ciò che non si può non vedere è il doppio paradosso contenuto in questa storia. Il paradosso dei 5 stelle che avranno difficoltà a bocciare nelle commissioni parlamentari Finanze e Bilancio questa norma favorevole alla Raggi. L’altro paradosso è quello del Pd che, mentre fa assist ai nemici 5 stelle sulla cima del Campidoglio, farà in modo di intestarsi lo sblocca-stadi nell’Italia del pallone. […] In nome del Dio Calcio che porta applausi e voti».

La norma, però, cosiddetta nuova, non lo è per davvero. Oltretutto, in tal modo quel minimo di liberalismo della legge (tutt’ora in vigore) del governo Letta viene cancellato dalla nuova norma, che fa rientrare anche l’edilizia residenziale nella procedura semplificata per gli stadi.

Tutto ciò favorirebbe certi interessi particolari rendendo vulnerabili le regole del mercato e le pari opportunità. Dunque, pare chiaro che, al di sotto di questa norma entrante, ci sia un gioco di strategie politiche.