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Teverola – Interrogatorio di garanzia, il sindaco respinge tutte le accuse.

Sottoposti a interrogatorio di garanzia anche gli altri soggetti coinvolti nell’inchiesta su “rifiuti e corruzione”. Il ministro Orlando, giunto a Caserta, si dice preoccupato e annuncia l’adozione di norme più ferree in materia.

E’ durato ore l’interrogatorio di Dario Di Matteo, sindaco di Teverola, tenutosi nella giornata di venerdì 17. Il primo cittadino, difeso dall’avvocato De Stavola, ha scelto di dare risposte a tutte le domande poste dal GIP del tribunale di Santa Maria, respingendo tutte le accuse rivoltegli. Di Matteo non si è limitato ad affermare la sua innocenza, aderendo alla generica linea difensiva, negazionista adottata da molti indagati. Al contrario ha fornito lucide e chiare spiegazioni circa i fatti che gli sono contestati.

Sottoposto ad interrogatorio anche il sindaco di Vitulazio, Romano, detenuto ai domiciliari e assistito dall’avvocato Stellato. Anch’egli ha affermato la propria estraneità ai fatti. Si è avvalso, invece, della facoltà di non rispondere, l’assessore all’Ecologia, Catone. La ragione di tale decisione sarebbe la mancanza di tempo per leggere l’ordinanza cautelare.

Nel frattempo, i due primi cittadini sono stati sospesi dal loro ufficio dalla Prefettura di Caserta. L’avvocato De Stavola ha ad ogni modo presentato ricorso al Tribunale del Riesame, contro l’ordinanza che ha disposto la misura della custodia in carcere.

Nell’inchiesta sui presunti casi di corruzione nell’affidamento del servizio di smaltimento rifiuti alla ditta Dhi Holding, sono indagate altre cinque persone. Tra queste l’assessore comunale di Vitulazio, Falco, e suo marito, il geologo Criscione, in carcere e già sentito dagli inquirenti.

Sulla vicenda che coinvolge i due sindaci del casertano si è pronunciato anche il ministro della giustizia, Orlando:

“L’arresto dei sindaci nel Casertano non può che preoccupare.”

Queste le parole del ministro, che ha poi rassicurato sull’adozione da parte del governo di strumenti più idonei a combattere “la criminalità mafiosa che diventa criminalità economica“.