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Rapporti pericolosi: Tofalo (m5s) il traffico di armi e i golpisti libici

Bufera sul deputato 5stelle  Angelo Tofalo e membro del Copasir. Il parlamentare del MoVimento5Stelle ha avuto contatti con Annamaria Fontana, la quale ha facilitato l’incontro tra il parlamentare italiano e l’ex  premier libico Khalifa Ghwell,  avvenuto nello scorso autunno in Turchia.

Per comprendere la vicenda in cui è coinvolto Angelo Tofalo, parlamentare 5stelle e membro della Copasir, bisogna rispondere a 2 domande fondamentali: Chi è Khalifa Ghwell? Chi Fayez Al  Serraj?
Procediamo per ordine.
Khalifa Ghwell  è il capo dell’ex Governo islamico di Tripoli, colui che nei mesi di ottobre e gennaio,  ha tentato di riconquistare i territori perduti, sferrando  due attacchi  militari nella capitale che hanno portato alla occupazione  di alcuni Ministeri e dell’hotel Rixos.  Da sempre, gode del sostegno della  Turchia e del Qatar e, negli ultimi tempi, anche di quello di  Khalifa Haftar, il Generale che controlla l’est della Libia.  Haftar, il nuovo alleato di Ghwell,  negli ultimi mesi ha stretto alleanze con Vladimir Putin e vede nel sodalizio con Mosca il veicolo più sicuro per arrivare ad imporre il suo controllo su tutta la Libia. Il 14 febbraio, Khalifa  Ghwell ha incontrato Sergei Nikolaev, ambasciatore russo a Tunisi,  per affrontare con lui un grosso problema che porta il nome di Fayez Al  Serraj.
Fayez Al  Serraj  è il Primo Ministro del Governo di Accordo Nazionale della Libia formato in seguito all’accordo di pace del 17 dicembre 2015, Governo sostenuto dalle Nazioni Unite e quindi, anche dall’Italia.  Insomma,  Fayez Al  Serraj è colui che, con l’appoggio dell’ONU, ha scalzato il capo dell’ex Governo islamico di Tripoli, Khalifa Ghwell. Quest’ultimo, è intenzionato a  riconquistare i territori perduti, e per farlo ha bisogno di due cose: Armi e legittimazione politica a livello internazionale.
Ecco, è qui che entra in scena  Angelo Tofalo, militante di un  partito schierato con forza con la politica estera di Vladimir PutinTofalo, il 17 novembre -un mese dopo il primo golpe perpetuato da Ghwell a Tripoli-  incontra  quest’ultimo  a Istanbul, in Turchia e paga 2300 euro per il viaggio dell’organizzatrice dell’incontro, Annamaria Fontana, moglie di Mario Di Leva, indagata insieme al marito per traffico internazionale di armi dal 12 dicembre 2015 e  arrestata 2 mesi prima proprio  perché -secondo l’accusa- voleva trasferire armi da guerra da un grossista ucraino alle milizie di Ghwell a Tripoli. Lo scopo dell’appuntamento a Istanbul -spiega Tofalo–  è quello di organizzare un incontro a Roma con alcuni leader libici, per parlare di pace. Nella lista degli invitati, oltre ad Alessandro Di Battista e a Luigi Di Maio, figurano nomi del calibro di  Khalifa  Ghwell, Abdullah al Thani (capo del Parlamento di Tobruk e rivale di Serraj) e Khalifa Haftar (capo dei rivali di Serraj).  Mancano pochi giorni al  4 dicembre, il Movimento5Stelle accarezza l’idea di arrivare al Governo e intanto, di fatto, sta per offrire una sponda comoda al piano russo per unire Ghwell e Haftar contro Serraj e aiutare questi a prendere la Libia – un piano che va in direzione totalmente contraria alla posizione ufficiale dell’Italia in Libia-. Insomma, la situazione è chiara. L’Italia sostiene il Governo Serraj;  il MoVimento5stelle è schierato con Vladimir Putin, alleato di Haftar che a sua volta è alleato di Ghwell, capo dell’ex Governo islamico di Tripoli e nemico di Serraj. Tufalo, parlamentare italiano del M5S con la passione per le intelligence e membro del CopaSirComitato Parlamentare Per La Sicurezza Della Repubblica– si dirige a Tripoli insieme ad Annamaria Fontana(arrestata con l’accusa di traffico internazionale di armi) per incontrare Khalifa  Ghwell  ed organizzare un incontro a Roma con Khalifa,  Ghwell, Abdullah Al Thani e Khalifa Haftar, nemici di quel Governo sostenuto dall’ONU e quindi dall’Italia, guidato da Serraj.
Da qui, la rabbia e la indignazione dei membri delle altre forze politiche che in coro, chiedono le dimissioni del parlamentare pentastellato. Ancora non è chiara la posizione del MoVimento5stelle riguardo la vicenda. In passato, Alessandro Di Battista, punta di diamante del MoVimento, ha dichiarato che è necessario dialogare con i terroristi dell’Isis.