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Torna con il secondo numero Qvando c’era Lvi, il fumetto che ha fatto arrabbiare i fascisti del terzo millennio

Il primo numero di “Qvando c’era Lvi” è diventato un caso editoriale, forse anche grazie ad un esponente di CasaPound, Davide Di Stefano:

Dall’alto della sua sagacia politica e comunicativa il Di Stefano non ha fatto altro che dare visibilità a quello che, in realtà, voleva denigrare. L’editore Shockdom dovrebbe metterlo sotto contratto.

Ma veniamo al punto, cosa è “Qvando c’era Lvi”? E perché noi in redazione aspettiamo trepidanti l’arrivo del secondo numero?

È una satira pungente e attualissima, è un fumetto moderno, nel senso che non è mero intrattenimento, ma una critica intelligente ad una parte della popolazione italiana da sempre incline ad aspettare l’uomo della provvidenza a cui affidare il proprio presente e il proprio futuro.

“Oggi il pubblico presta molta più attenzione ai fumetti che, rispetto alle storie di supereroi e mostri immaginari, raccontano la società in cui viviamo senza rinunciare all’intrattenimento”, osserva Daniele Fabbri, uno dei due autori. “Dalla riflessione sulla quotidianità di Zero Calcare, alla distopia feroce di Kirkman in cui gli zombie sono un pretesto per parlare dei rischi della civiltà e della natura umana, il fumetto sta diventando uno strumento trasversale e intelligente, per parlare di cose serie attraverso un linguaggio stratificato, duplice, in cui immagine e parola sono in grado di potenziarsi a vicenda”.

Stefano Antonucci, l’altro autore: “Volevamo parlare del mondo di oggi attraverso un elemento polarizzante, in grado di toccare corde irrazionali e far emergere sentimentalismi anacronistici. E direi che ci siamo riusciti. In Italia c’è ancora del fascismo latente e una figura come Mussolini permette di affrontare il presente con una consapevolezza storica a volte perduta nella cacofonia dei social e della comunicazione attuale. Insomma: gli slogan mussoliniani alla ‘Vincere e vinceremo’ sono perfetti come citazioni di cui si fa un grande (ab)uso su Facebook”.

Il secondo numero arriverà il 15 luglio, c’è tutto il tempo per recuperare se non avete letto il primo. Riderete, rifletterete e, magari, riuscirete a guardare anche il mondo da un’altra prospettiva, proprio come Mussolini in copertina.