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Il trio annuncia la scissione, ma per Renzi “è un bluff, non li seguirebbe nessuno”

Dopo circa un’ora dalla chiusura del lavori dell‘assemblea nazionale del Partito Democratico che si è svolta ieri all’Hotel Parco dei Principi a Roma, la minoranza dem capitanata dal trio ‘EmiSpeRo’ (Emiliano-Speranza-Rossi) ha annunciato di fatto la sua scissione, con una nota stampa molto dura in cui accusano Matteo Renzi:

“Anche oggi nei nostri interventi in assemblea c’è stato un ennesimo generoso tentativo unitario. È purtroppo caduto nel nulla. Abbiamo atteso invano un’assunzione delle questioni politiche che erano state poste, non solo da noi, ma anche in altri interventi di esponenti della maggioranza del partito. La replica finale non è neanche stata fatta. È ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima”

Un comunicato giunto alla fine di una giornata molto intensa, cominciata con le dimissioni del Segretario del PD, Matteo Renzi. L’oramai ex Segretario PD con questo gesto ha aperto di fatto la fase congressuale, contingentandone i tempi. Il segretario dem non ha risparmiato attacchi alla minoranza, lasciando intendere che non avrebbe ceduto ad ulteriori richieste, forse anche questo ha spinto il trio ‘EmiSpeRo’ a diffondere quella nota stampa pesantissima.

Renzi però è convinto che il loro sia solo un ‘bluff’ e, in un colloquio con La Stampa avuto ieri a margine dell’assemblea, ha sostenuto:

“Stavolta non serviva fare niente, è bastato stare fermi e vedere il bluff tanto più che “sul territorio non li seguirebbe nessuno“, “e comunque possono candidarsi tutti, faremo un bellissimo congresso”. E poi scherza: “La scissione ha le sue ragioni che la ragione non conosce…”, “ma resteranno, vedrà”