Segnala a Zazoom - Blog Directory

Veltroni: scissione una parola da incubo

Scissione una parola da incubo. “Per fare cosa? Più difficile allearsi dopo che ci si è scissi. Dopo la scissione sarebbero tutti più deboli”.

Lo dice Walter Veltroni in un’ampia intervista al Corriere della Sera in cui sottolinea: “il Pd sarebbe risucchiato in un’identità più di centro” e “la sinistra sarebbe relegata in un ambito in cui la sinistra italiana non è mai stata, che oscilla tra il 5 e il 10%”.

Veltroni teme che la sinistra italiana “stia facendo due errori”. Il primo: “non capire l’apertura di una fase storica del tutto inedita per le conseguenze che ha sugli assetti sociali, sugli stati d’animo, sulle forme di sapere e di comunicare”.
“Vent’anni fa la sinistra era al governo in tutto l’Occidente; oggi è ai margini, sbandata, isolata, ridotta ai minimi termini in Francia, Inghilterra, Spagna, pure nei Paesi del Nord culla della socialdemocrazia. Se si resta fermi al ‘900, o si nega la propria identità di sinistra, l’esito è scontato”.

Il secondo errore è “la propensione a separarsi. Quando leggo al fianco della parola Pd la parola scissione mi sale una grande angoscia”. Veltroni lancia il suo appello ai dirigenti del Pd: “Fermatevi un minuto prima che questo avvenga”.

Matteo Renzi? “Ha fatto molte cose positive, dalle unioni civili all’elezione di Mattarella“.
“Bisogna riconoscere a Renzi di aver dato una scossa a un Paese fermo da troppo tempo. Quello che è mancato è il disegno d’insieme. La capacità di dire all’Italia dove si andava e sulla base di quali sistemi di valori. La guida di un Paese non è mai solitaria; è la guida di una comunità. Tagliar fuori tutte le forme di rappresentanza sociale, dall’associazione magistrati ai sindacati, e presentarle come nemiche, è stato un errore”.

“Mi piacerebbe da un lato che Renzi non fosse considerato l’avversario principale; dall’altro che Renzi dimostrasse maggiore capacità di inclusione e accoglienza delle diversità inevitabili in un grande partito”.

(ANSA)