Dopo le parole di Chiara Ferragni riprese da Letta, l’aborto è diventato un tema di questa campagna elettorale.
Dopo questa frase dovremmo smettere di scrivere al pc e procurarci un calamaio, visto il ritorno al passato a cui stiamo assistendo. Eppure la realtà ci racconto di uno scontro più o meno acceso proprio su questo tema.
Ad aprire la discussione la Ferragni che ha condiviso tra le sue una storia di The Vision, con su scritto “Fratelli d’Italia ha reso praticamente impossibile abortire nelle Marche che governa”. Relativamente a ciò l’influencer ha scritto:
“È il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadano”

A riprendere il tema è stato anche Enrico Letta che ai microfoni di Radio Capital ha dichiarato:
“Il voto del 25 settembre sarà anche spartiacque in materia di diritti tra chi vuole tornare al passato e chi pensa che i diritti siano una sfera intangibile”.
E poi ha richiamato direttamente quanto espresso dalla Ferragni, lanciando una stoccata a Salvini:
“Chiara Ferragni ha toccato un tema molto delicato perché tocca ciò che di più intimo è nelle persone, nella vita di una donna. La legge 194 va applicata in tutti suoi aspetti, quello che succede nelle Marche è abbastanza inquietante e credo sia stato importante alzare il velo sulla vicenda. Le parole di Salvini hanno chiarito qual è il rischio. Ha detto: a noi piace il modello di famiglia ungherese. Ma non è quello il modello per una società libera”
Non è rimasta silente la destra. Isabella Rauti, responsabile famiglia di Fratelli d’Italia ha rilasciato un’intervista al Giornale nella quale ha attaccato frontalmente il centrosinistra:
“Si potrebbe dire che a sinistra, non potendo più influenzare nessuno, ci si fa influenzare dalle influencer”.
Inoltre ha aggiunto:
“Lascia perplessi che per la sinistra parli la Ferragni, il polverone che si è sollevato nel merito non è altro che una evidente strumentalizzazione di carattere elettorale. Additare le Marche è totalmente infondato e sbagliato. Come dimostra l’ultima relazione al Parlamento del ministro Speranza sull’attuazione della 194, le Marche offrono un servizio, in termini di strutture, invariato rispetto a due anni fa. E le strutture sanitarie marchigiane disponibili per le interruzioni volontarie di gravidanza sono il 92,9 per cento del totale, contro una media nazionale del 62 per cento. Va anche ricordato, per contestualizzare, che, nel frattempo, in Italia c’è un crollo della natalità che influisce ovviamente anche sugli aborti”.