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Abramo Zampella: Ho bisogno di un lavoro per curare mia figlia, aiutatemi

Oggi mi scrive Abramo, papà di Serena  -una meravigliosa bambina di 9 anni affetta da distrofia muscolare di tipo becker ( DMB ), una  malattia assai rara  che non le consente di vivere una vita normale- mi dice di aver perso il lavoro da circa quattro anni, mi racconta delle sue difficoltà, di come la vita sia cambiata da un giorno all’altro, così, senza preavviso e di quanto questa, nonostante le difficoltà, le incertezze, i pianti, sia meravigliosa grazie alla presenza di Serena e di sua moglie.  Abramo mi ha chiesto di aiutarlo a trovare un lavoro, null’altro.  Non mi ha chiesto soldi o raccomandazioni. Ed io l’ho amato perché in lui ho visto mio padre, mio nonno, mio zio, il papà del mio migliore amico, l’uomo che ognuno di noi sogna di diventare.
Un uomo che mosso dall’amore per i propri figli, si mette a nudo di fronte ad uno sconosciuto -con una dignità tale da lasciarmi in una condizione di squilibrio-  per rivendicare non il diritto al lavoro ma la sacrosanta speranza  di un futuro migliore per sua figlia. Speranza  che soltanto attraverso il lavoro può prender forma.

Ciao Andrea –mi dice, preoccupandosi ogni volta di darmi del Lei- già in passato lienapress mi ha aiutato pubblicando il mio appello, ahime’, non ho ottenuto ciò che vorrei ottenere: un lavoro. Mi sono detto perché non riprovare? Perché non chiedere ad Andrea?  Magari è la volta buona.  E così ho deciso di chiederLe se in qualche modo poteva aiutarmi a far conoscere, ancor più, la mia storia. Una storia  fatta di speranze, di coraggio e di tanti tentativi falliti. Io non mi arrendo e spero ancora  che qualcuno la legga e aiuti me e la mia famiglia, offrendomi un lavoro.  La mia è la  storia di una famiglia come tante purtroppo, una storia di vita, di dignità, che credo meriti attenzione.
Mi chiamo Abramo Zampella , abito a Caivano in provincia di Napoli, ho 44 anni e sono in cerca di occupazione. Sono un marito ed un padre, padre di Serena, una bambina di 9 anni che lotta contro una malattia rara, denominata distrofia muscolare di tipo becker, rara perché ad oggi non ci sono cure in grado di sconfiggerla, esistono solo cure di mantenimento, terapie che lei fa quasi quotidianamente al centro riabilitativo Antares di San Nicola La Strada di Caserta.
Cosa dirLe?  In questi anni stiamo andando avanti di risparmi, messi da parte soprattutto per Serena, per il suo futuro, dato che noi non vivremo in eterno, ma neanche i risparmi vivranno in eterno ed è per questo che ho grande bisogno di un lavoro. In questi anni ho rivolto appelli dagli studi delle trasmissioni Agorà, TG3, TVLuna, Canale9, ho lanciato appelli in radio, ho promosso  una petizione su change.org per Serena, insomma non sono stato con le mani in mano  ma è stato tutto inutile.
Cosa chiedo alla fine?
Chiedo di lavorare per poter continuare a curare mia figlia. Null’altro.
Sono tante  le discriminazioni in cui ci troviamo a vivere ogni giorno noi famiglie “disabili“, molte di queste le risolviamo con l’ingegno ma, non tutti gli ostacoli possono essere superati con la buona volontà ed è per questo chiedo il Suo aiuto. Io ringrazio Dio ogni giorno per tutto quello che ho.  Serena è il regalo più bello che il Signore potesse farmi!
A volte può succedere che la malattia soprattutto quella grave, quella che non ha soluzioni, metta in crisi e porti con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo istinto può essere quello di  ribellarsi perché ci si sente disperati, abbandonati, sembra che tutto sia perduto, che niente abbia più senso. È in momenti come questi  che subentra qualcosa di più grande: La fede. Non che questa  faccia sparire la malattia o il dolore, ma  offre nuove prospettive. La malattia ci ha fatto arrivare ad avere un rapporto di stretta vicinanza con il Signore.  La Distrofia Muscolare tipo Becker ( DMB ),  è una malattia scostumata, senza educazione,  che non ti avverte quando viene a trovarti. È  aggressiva, cattiva. Più  la combattiamo, più torna. Nonostante tutto però, non abbiamo perduto le emozioni, i sentimenti.  La sofferenza ci ha reso più forti. Non vogliamo arrenderci perché la vita è  bella e degna di essere vissuta in ogni sua forma.  Fino al dicembre 2013, quando sono arrivati i primi problemi di carattere economico, non potevamo rimproverarci di nulla, io e mia moglie. E neanche la malattia ci faceva paura.  Poi mi sono ritrovato senza lavoro, così, dall’oggi al domani ed è cominciato ad essere un problema anche portarla alla Antares a Caserta per le terapie. In questi mesi ho parlato  con il  Sindaco della mia città, con gli assistenti sociali, con la Responsabile dei lavori socialmente utili, mi sono rivolto ad  agenzie di lavoro, ma nulla. Solo risposte vaghe che ogni volta, in maniera inesorabile, succhiano un po’ di vita alla speranza. E la cosa che più mi fa paura è l’indifferenza che questi signori esprimono verso la mia condizione, manco fossi un marziano sbarcato sulla terra per chiedere chissà cosa. La mia ricerca di un lavoro è un calvario che si consuma dietro i vari “vi faremo sapere; non preoccupatevi; al più presto vedremo; i tempi sono maturi; mi invii il suo curriculum” mentre continuo a chiedermi se non basti già la malattia a rendere questa vita così difficile per me e per le mie due splendide donne.  Con franchezza estrema Le dico che spesso mi sono ritrovato a chiedermi cosa possa fare  per cercare di scuotere la coscienza di qualche brava persona affinché mi venga data la possibilità di tornare  a lavorare e fare così qualcosa in più per Serena e per la mia famiglia.
Io farò l’impossibile per rendere a mia figlia anche un briciolo di serenità. Non voglio dovermi rimproverare un giorno. Ed è per questa ragione che Le scrivo, per provarci ancora, e ancora, e ancora.
Nella speranza  che qualcuno decida di aiutarci e ci dia la possibilità di combattere quest’atroce malattia.
Grazie,
Abramo Zampella,
via Turati, 30 Caivano( Na) tel. 333.8007822

 

Io mi appello alle vostre coscienze, alla vostra sconfinata umanità:
Collegatevi al link che segue e firmate la petizione.
AIUTIAMO ABRAMO A TROVARE UN LAVORO CHE GLI PERMETTA DI CURARE SUA FIGLIA

https://www.change.org/p/un-lavoro-per-curare-mia-figlia-la-cosa-pi%C3%B9-bella-che-ho-unindustria-na?utm_medium=email&utm_source=notification&utm_campaign=petition_signer_receipt&share_context=signature_receipt&recruiter=60305153