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Acerra. Per la finanza è caccia aperta al tesoro milionario dei Pellini

Caccia aperta al tesoro dei Pellini. Meglio parlare al plurale: si cerca in giro per il mondo, forse in qualche paradiso fiscale.

I dubbi sull’esistenza di altri patrimoni rimasti nascosti sono stati alimentati successivamente soprattutto dalla scoperta, il 5 ottobre da parte del Gico della Guardia di Finanza, di un tesoretto di 2milioni e 2mila euro, danaro liquido intestato alle consorti degli autentici padroni del traffico di rifiuti tossici interrati in provincia di Napoli.

Esisterebbe, infatti, una cassaforte piena di lingotti d’argento e milioni di euro in contanti. Probabilmente in uno dei piccoli Stati dove si possono aprire conti offshore. Ecco che si scava nella vastità e complessità del tesoro dei Pellini. Clan la cui principale attività risiede nel traffico dei rifiuti nell’area metropolitana di Napoli.

I capi sono stati condannati a maggio in via definitiva per disastro ambientale. Intanto sono stati sequestrati a febbraio dalla Dda di Napoli di 250 fabbricati, 68 appezzamenti di terreno, 50 tra auto, moto di lusso e autoveicoli industriali, 49 rapporti bancari e 3 elicotteri. Tutti beni intestati appunto ai fratelli Cuono, Giovanni e Salvatore Pellini, quest’ultimo ex maresciallo del nucleo informativo dei carabinieri di Napoli.

Intanto il 22 gennaio prossimi, si aprirà la battaglia giudiziaria al Tribunale di Napoli: i giudici sono chiamati a giudicare proprio sulla confisca di questo immenso patrimonio. Al processo “Carosello ultimo atto”,  32 gli imputati, sono stati condannati in via definitiva solo i tre fratelli Pellini. Altri, imprenditori, tecnici del comune e carabinieri, sono stati assolti o hanno beneficiato della prescrizione.

Da quanto emerge dalla lettura dell’elenco dei beni confiscati, la gestione dei Pellini era quella familiare: nessun prestanome veniva usato. Inoltre il denaro veniva reinvestito nella maniera classica: quella dell’edilizia. Case, ville, appartamenti anche in località turistiche: tra le tante, una da 800 metri quadri ad Agropoli. Il colpo grosso è rappresentato dagli appartamenti a Roma: uno in viale Medaglie d’Oro e l’altro nei pressi di Cinecittà.Ad Acerra, oltre alle tre ville, ci sarebbero altri 144 appartamenti intestati ai Pellini: altre 14 a Caserta e 6 a Pomigliano.  Oltre ad una pasticceria a Marigliano e ad un distributore di benzina in provincia di Frosinone. Per non parlare dei terreni agricoli che coprono tutta l’area occidentale e settentrionale di Acerra.