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Acerra: studente accoltella prof. Interviene il Ministro dell’istruzione

Un episodio gravissimo su cui il Ministro dell’istruzione non poteva non intervenire. Intanto i familiari del ragazzo hanno chiesto di incontrare la professoressa aggredita. Intanto il collettivo degli studenti condanna l’atto di violenza del 16enne.

Un’aggressione avvenuta durante l’ora di italiano. Un ragazzo in preda ad un attacco d’ira per una interrogazione non del tutto soddisfacente: secondo le prime ricostruzioni l’insegnante chiedeva all’alunno di sottoporsi nuovamente ad una verifica per recuperare un’insufficienza. Tanto è bastato per tirare fuori un coltello e ferire con uno squarcio alla guancia destra Franca Di Blasio, per lei necessari 32 punti di sutura. La stessa ha espresso, attraverso la propria sorella, il suo pensiero sulla vicenda:

“Non prendetevela con il ragazzo” 

Sulla vicenda è intervenuta anche il Ministro dell’istruzione, Valeria Fedeli. Nella serata di ieri  ha telefonato all’insegnante e commentato:

“Simili episodi di violenza non dovrebbero mai accadere, men che meno in un luogo come la scuola, in cui educhiamo le nostre ragazze e i nostri ragazzi al rispetto e il cui obiettivo è formare cittadine e cittadini consapevoli e responsabili”.

Intanto i genitori  del ragazzo si sono recati a scuola per chiedere scusa in nome suo. Hanno incontrato il preside, ed hanno chiesto di incontrare anche la professoressa ferita.  Avrebbero chiesto ai loro legali di fiducia di contattare proprio la docente ed esprimerle tutta la loro solidarietà ed il loro dispiacere. Ecco il commento del sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri:

Siamo davvero sconcertati per quanto accaduto alla professoressa di Lettere Francesca De Blasio dell’istituto Majorana-Bachelet di Santa Maria a Vico, e sento di interpretare i sentimenti di tutta la città di Acerra perché a compiere questo deprecabile gesto è stato un ragazzo acerrano. Nell’esprimere piena solidarietà all’insegnante rimasta vittima di tale grave comportamento compiuto da un alunno ribelle alle regole anche del vivere civile, il mio pensiero come padre e come uomo delle istituzioni va senz’altro alla necessità continua del richiamo costante all’educazione della legalità e della non violenza, della lealtà e del rispetto vero delle istituzioni e delle regole. Questi ragazzi posseggono coltelli, li portano da casa e li usano contro gli insegnanti, è una cosa gravissima! Ragazzi come questi si rovinano la vita perché si consegnano così giovani a un destino assolutamente tragico.