Addio a Jake la Motta: Il “Toro Scatenato” scende dal ring
Scompare a 96 anni una leggenda della boxe
L’indimenticabile ex campione dei Pesi Medi Giacobbe Jake La Motta si è spento a 96 anni per complicazioni da polmonite.
Il suo nome resta scolpito nell’olimpo del pugilato, tirato a lucido nella seconda metà del secolo scorso dal film tratto dalla sua storia, il capolavoro “Toro Scatenato” di M.Scorsese con Robert De Niro in stato di grazia.
Nato a New York il 10 Luglio 1921 da padre siciliano e madre ebrea, fu da subito il classico ragazzo violento del Bronx, uno stereotipo in quegli anni. A 19 anni professionista, fisico anomalo per un peso medio (alto solo 1,73) con braccia tozze, senza una particolare tecnica, ma con un coraggio ed una furia disumana, di chi vuole arrivare.
Un italiano in terra americana in cerca di riscatto sociale.
Ritenuto l’inventore dello stile “bully“, poca distanza dall’avversario, capacità di incassare ed un incedere stressante per l’avversario, avanzando e pressando di continuo senza sosta. Infatti amava sempre ripetere di aver lavorato molto più duramente degli altri non potendo contare su doti innate.
Al suo attivo una carriera durata 14 anni, 102 incontri (83 vittorie, di cui 30 per KO, 4 pareggi e 19 sconfitte).
Le sfide con Sugar Ray Robinson
Restano leggendari gli incontri con un altro mostro sacro della boxe, Sugar Ray Robinson, amico /nemico di una vita.
Il primo, il 22 Ottobre 1942 a N.Y., lo vinse Robinson. Nel secondo, il 5 Febbraio del 43 a Detroit, il “Toro” devastò Robinson per KO all’ottava ripresa, la prima volta di Sugar Ray. Nella rivincita, solo 21 giorni dopo, Robinson ebbe la meglio, così come nelle altre due sfide nel 1945.
L’ultimo, ma memorabile incontro, il cosiddetto “Massacro di San Valentino” si svolse nel 52 e al 13° round l’arbitro fermò l’incontro per evitare il massacro di La Motta, sconfitto, stremato, ma ancora in piedi…
Il titolo
Jake la Motta arrivò al titolo tra mille polemiche poiché le vicende della sua vita hanno sempre seguito quelle di un copione cinematografico, cliché compresi. Essendo in stretti rapporti con i malavitosi dell’epoca, come tutti gli italoamericani di successo, fu costretto a combinare la sua stessa sconfitta per poter avere una chance per il titolo. L’incontro in questione fu quello contro Billy Fox nel 1947, perso per KO tecnico al 4° round. La Motta fu indagato successivamente, ritenuto colpevole e gli fu revocata la licenza per combattere.
A detta dello stesso La Motta fu proprio quella combine a dargli la chance per il mondiale, poiché fu tutto organizzato da Mike Cipriano, il suo manager, per conto di Frankie Garbo, un gangster che aveva sotto controllo tutta la boxe all’epoca. Fatto sta che non appena tornò a combattere ebbe la chance per il titolo mondiale contro il francese Marcel Cerdan (per la cronaca il marito di Edith Piaf).
Il 16 Giugno 1949 a Detroit Jake La Motta diventa campione del mondo dei Pesi Medi ed entra nell’olimpo del pugilato.
Oltre il Ring
Conosciuto per il suo caratteraccio e per le sfrenate gelosie verso le sue sei mogli (!!!), La Motta fu anche un entertainer per talk show americani ed un punto di riferimento nel mondo degli opinionisti sportivi, oltre che consulente proprio per il film “Toro Scatenato”.
Immenso, magico Jake, 96 anni di gloria.