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Anniversario G8 Genova, “Puntavamo alla luna, avete visto l’estintore”.

Il ventennale del G8 di Genova che si terra’ tra un anno sara’ organizzato su tre giornate, che ricalcheranno simbolicamente quelle del 2001. La macchina organizzativa e’ pronta, si terra’ una prima riunione da cui partiranno diversi tavoli tematici. Lo ha spiegato stasera il sociologo Salvatore Palidda al termine della manifestazione organizzata come ogni anno in piazza Alimonda in ricordo dell’uccisione di Carlo Giuliani. Un lungo applauso e’ scattato alle 17.27, nel momento esatto in cui – venerdi’ 20 luglio 2001 – Giuliani venne ucciso dal colpo di pistola sparato dal carabiniere Mario Placanica che si trovava all’interno di una camionetta rimasta isolata in mezzo ai manifestanti. Qualcuno, come avviene ogni anno, ha cancellato la scritta ‘Alimonda’ dalla targa della piazza sostituendola a pennarello con “Carlo Giuliani, ragazzo”. Mazzi di fiori sono stati posati nel punto il cui Giuliani cadde a terra e fu poi investito per due volte dal defender dei carabinieri dopo lo sparo. Tra i tanti striscioni, uno molto grande a chiudere l’area destinata alla manifestazione: “Puntavamo alla luna, avete visto l’estintore”.

“Allora noi avevamo ragione, avevamo capito che questo modello di sviluppo ci portava verso il disastro: non siamo stati creduti e anzi siamo stati colpiti e repressi. Oggi di quella sconfitta del movimento ne paghiamo tutti un prezzo altissimo. Ora lancio un appello anche a coloro che ci vedevano come dei sognatori, quando dicevamo che un altro mondo è possibile. Non ci avete creduto allora, credeteci oggi: lavoriamo insieme per cambiare questo mondo. Un altro mondo era possibile nel 2001 un altro mondo è necessario oggi”. Così all’Adnkronos Vittorio Agnoletto, medico, attivista e storico portavoce del Genoa Social Forum al G8 di Genova 2001, oggi docente di Globalizzazione e Politiche della salute all’Università Statale di Milano e responsabile dell’Osservatorio sul Coronavirus costituito da Medicina Democratica. A 19 anni dai fatti di Genova Agnoletto sottolinea: “Ci vedevano come persone che parlavano di qualcosa di irrealizzabile, oggi siamo qui a dire a quelle persone che avevamo ragione. Siamo in mezzo ad una crisi economico-finanziaria e in mezzo una crisi sanitaria e ambientale incredibile, la conseguenza dei rischi che noi vedevamo allora”.

“Faccio ancora il no-global –  dice Don Vitaliano della Sala, il prete irpino, uno dei volti simbolo del movimento no global – In quegli anni facevamo molta teoria, giustamente, poi però i confronti bisogna tradurli in realtà e azioni concret. Molti di noi lo stanno facendo in modi diversi: Casarini attraverso l’impegno verso i migranti, io continuo a fare il prete e mi occupo di poveri lottando contro il neoliberismo sfrenato. Lo facciamo concretamente. Nessuno si è pentito di quello che ha fatto, anzi ognuno di noi sta cercando di realizzare a modo suo un altro mondo possibile”.