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Boschi: È sbagliato legare immigrazione e stupri, il fenomeno va combattuto restando al fianco delle donne

È sbagliato fare connessioni tra migranti e stupri. A dirlo è Maria Elena Boschi in un’intervista rilasciata a Monica Guerzoni del Corriere della Sera. La violenza contro le donne non è legata al colore della pelle, è un’emergenza che va affrontata con l’arma della formazione e ricorrendo a pene severe.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità, confida nel nuovo piano antiviolenza col quale si mira a debellare il fenomeno della violenza sulle donne.

La strategia del Governosi legge nell’intervista– è quella di rimanere al fianco delle donne. In media, in Italia, avvengono 11 stupri al giorno ma molti non vengono denunciati. Se le violenze avvengono nel contesto familiare, alcune non denunciano per paura di perdere la casa, la sicurezza economica, i legami affettivi ed è per questa ragione che sono stati previsti, dal Governo, strumenti più efficaci sulle politiche abitative.
Con l’Anci abbiamo un progetto per individuare criteri prioritari nella assegnazione delle case.
Si è inoltre avviato un percorso con i Sindacati per rimanere al fianco delle donne che subiscono abusi sul lavoro e che scelgono di non denunciare per paura di perdere il posto.

All’indomani dell’estate segnata dai fatti di Rimini, Maria Elena Boschi chiarisce che

secondo i dati il fenomeno non è in grande crescita  ma che bisognerà parlare di emergenza fino a quando non sarà completamente debellato.
E la lotta alla violenza sulle donne la si deve condurre imbracciando l’arma dell’educazione. In questo, un ruolo fondamentale lo svolgono le scuole. In molti casi i bambini sono le porte attraverso cui gli adulti aprono gli occhi su una visione diversa. Ma anche intervenendo in maniera netta e decisa con pene severe.