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Caso Consip – Il Noe voleva perquisire Renzi senior

La Procura di Roma non avrebbe autorizzato la perquisizione, per timore di un effetto negativo sull’inchiesta Consip. 

Ancora nuovi dettagli dall’inchiesta Consip, che vede coinvolti tra gli altri l”imprenditore campano Alfredo Romeo e Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio. Particolari che vanno a chiarire anche quello che sembra essere “uno scontro ormai insanabile” – come si legge su “Il Messaggero” – tra la Procura di Roma da un lato, e la Procura di Napoli e il Noe dei Carabinieri dall’Altro.

L’ultima indiscrezione riguarda una perquisizione di Tiziano Renzi: voluta dal Noe ma negata dalla Procura di Roma.

A ricostruire l’accaduto il quotidiano “La Verità”. L’intenzione dei carabinieri di perquisire Renzi senior si basa sul contenuto di alcune intercettazioni ambientali, raccolte a settembre. In queste l’imprenditore Romeo afferma di aver mandato un “regalo” a Renzi. Il documento fa parte dell’informativa di mille e più pagine, firmata dal Capitano Scafarto. Sulla base delle risultanze di quest’atto, i pm romani da un lato, autorizzano l’arresto di Romeo, e la perquisizione dell’imprenditore Carlo Russo, coindagato per traffico di influenze illecite. Ma dall’altro bloccano la perquisizione di Tiziano Renzi. Il timore è che “l’esito negativo si trasformi in boomerag”, così “Il Messaggero”.

Ecco, quindi (forse) le origini dell’ormai aperto contrasto tra le due Procure. Situazione che sta facendo nascere  non pochi problemi anche per il corretto svolgimento dell’inchiesta. Tanto che il Consiglio superiore di magistratura ha fatto sapere in una nota ufficiale che “continua a seguire con attenzione le vicende legate all’inchiesta Consip, per valutare se ci sono margini di un proprio intervento.”