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Consiglio Ue. I nodi della presidenza Merkel. “Wir schaffen das”(?)

Bruxelles – Mercoledì 8 luglio la cancelliera tededesca Angela Merkel parlerà all’Europarlamento riunito in sessione plenaria per la presentazione del programma di presidenza tedesca della Ue.  Dalla settimana scorsa la Germania ha assunto la presidenza semestrale del Consiglio Ue, un ruolo che dà al paese in carica il potere di stabilire l’agenda e le priorità della Ue. Merkel è alla sua seconda presidenza semestrale e questa volta dovrà affrontare nodi difficili da sciogliere, a partire dalla pesante crisi post emergenza covid 19.

 

Il primo scoglio arriva già il 17 e 18 luglio prossimo, alla Merkel l’arduo compito di portare a casa l’approvazione del piano di rilancio di 750 miliardi di euro, riducendo le pretese dei cosiddetti Paesi “frugali” (Olanda, Danimarca, Austria, Svezia +Finlandia). La cancelliera ha lavorato su questo accordo segnando una svolta a favore di una mutualizzazione del debito e allo stesso tempo convincendo i suoi concittadini che oggi sarebbero (per il 68%) d’accordo con i Recovery Fund.

 

Seguono altre importanti scadenze: la nomina del capo dell’Eurogruppo, il 9 luglio, la spagnola Nadia Calviño potrebbe essere la prima donna ad assumere questa carica. Poi c’è il Budget pluriennale della Ue 2021-27, le questioni della difesa dello stato di diritto, con i casi spinosi di Ungheria e Polonia e il negoziato sulla Brexit che va concluso entro il 31 dicembre quando la Gran Bretagna lascerà definitivamente la Ue. Infine il semestre tedesco avrà il compito delicato di avviare la Conferenza sull’avvenire dell’Europa in cui si stabiliranno le linee sul futuro stesso dell’Unione europea, dalla sovranità europea alle sfide del Green New Deal.

 

Insomma un semestre che segnerà il futuro dell’Europa e non rimane che aspettare, prendendo a prestito il motto della stessa Merkel “wir schaffen das” ma aggiungendovi un punto interrogativo, “ce la faremo?”