Qualche giorno fa – per il Governo Draghi – immaginavamo proprio uno scenario del genere. Una trama come quella di House Of Cards che però pare si stia realizzando.
Alla fine Mario Draghi è andato a vedere la puntata di Giuseppe Conte e ha messo la fiducia sul testo di riforma della giustizia di Marta Cartabia, esattamente quello che non volevano i deputati grillini che di votare una riforma aspramente criticata da procuratori antimafia come Cafiero De Raho e Gratteri non se la sentono proprio.
Prima che gli stessi si pronunciassero si racconta di una riunione tra ministri e parlamentari non certo tranquilla. Con i primi che contrariamente alle indicazioni che venivano dalla commissione giustizia hanno deciso di votare si in consiglio, auspicandosi un lavoro parlamentare per migliorarla.
Ora questi stessi ministri pare siano pronti a mollare la poltrona. A confermarlo è Fabiana Dadone che non esclude l’idea di lasciare il governo qualora Draghi decidesse davvero di tirare dritto su questo testo, affermando schietta ad Agorà:
“È un’ipotesi che dovremo sicuramente valutare assieme a Conte”.
Parole che come racconta anche il Fatto Quotidiano di oggi non hanno affatto scosso Giuseppe Conte, anzi… tant’è che sempre secondo il Fatto alcuni contiani fanno sapere:
“Se non accettano modifiche vere, preservando innanzitutto i processi per mafia, per noi sarà impossibile votare la fiducia”.
Giuseppe Conte sa bene che un’occasione migliore di questa per strappare difficilmente si ripresenterà. La base è schierata completamente contro la riforma e presentarsi da capo politico con un gesto simile (magari dopo aver interpellato la stessa base), rinsalderebbe ancora di più il rapporto di fiducia.
Per questa ragione pare che Vito Crimi (che è ancora reggente) sia già pronto ad indire una votazione. A quel punto i parlamentari non potrebbero tirarsi dietro.
Un piano quasi praticamente perfetto per far saltare il banco. Recerebbe solo da valutare se stare all’opposizione o dare appoggio esterno su alcune norme, ritirando però i ministri.
Entrambe opzioni non gradite a Draghi che ha più volte detto di volere un Governo non politico e che invece si ritroverebbe nel pieno semestre bianco a ricevere cannonate da Conte e Meloni.
Lì ci sarà da capire che vorrà fare il Premier, se traghettare il governo fuori dal guado e poi andare via o magari sceglierà di trasformarsi in Mario Monti con la complicità di Matteo Salvini, d’altronde la Fornero si è già vista dalle parti di Palazzo Chigi.
La fine di questo secondo episodio di House of Cards non tarderà a venire, il testo dovrebbe essere approvato entro il 23 luglio, al massimo i primi di Agosto. Prima di ciò Crimi dovrebbe indire una votazione. Allora capiremo se Draghi deciderà di tirare dritto oppure ci sarà una frenata brusca. In tutti e due i casi ad uscirne da vincitore sarebbe Giuseppe Conte.