Segnala a Zazoom - Blog Directory

Costituzionalisti sul piede di guerra: Rosatellum è incostituzionale

Secondo i più insigni costituzionalisti il Rosatellum presenterebbe vizi di incostituzionalità.

Il Rosatellum, approvato alla Camera la scorsa settimana con i voti dei deputati di PD, Forza Italia e Lega, approderà in Senato il prossimo 24 ottobre. Anche nelle aule di Palazzo Madama si ripresenterà la stessa “coalizione politica” che vedrà i voti del centro-destra determinanti per l’approvazione della Legge: un Patto del Nazareno 2.0 per usare un eufemismo caro al gergo politico, e che ha sollevato le dure critiche delle opposizioni.

Il segretario del PD Matteo Renzi non ha dubbi sulla validità del Rosatellum.

Già da queste pagine avevamo analizzato nel dettaglio la  nuova Legge Elettorale che si andava configurando alla Camera: uno schema complesso di ripartizioni di potere che avrebbe favorito gli accordi di partito screditando le preferenze dei cittadini e creando così una grave distorsione della rappresentanza democratica. A ciò va aggiunto un dato politico importante: secondo i sondaggi il Rosatellum regalerebbe la vittoria al centro-destra; una situazione salutata con favore da Silvio Berlusconi, il quale tuttavia non avrebbe la maggioranza per governare.

Silvio Berlusconi in viaggio verso Ischia si dichiara soddisfatto del Rosatellum.

Ma il Rosatellum ha suscitato soprattutto le reazioni negative dei più insigni costituzionalisti ed esperti di diritto italiani.

Secondo Gustavo Zagrebelski, Presidente emerito della Corte Costituzionale, il Rosatellum presenterebbe evidenti vizi di incostituzionalità che rischierebbero di riprodurre un Parlamento illegittimo, composto da nominati invece che da rappresentanti scelti dai cittadini. Inoltre il Rosatellum entrerebbe in conflitto con le normative europee: secondo il codice promulgato dal Consiglio d’Europa e convalidato dalla Corte di Strasburgo, i Paesi membri dell’Unione Europea non possono promulgare leggi elettorali un anno prima delle elezioni.

Per Massimo Villone, docente emerito di Diritto Costituzionale alla Federico II di Napoli, la torsione maggioritaria del Rosatellum non viene scongiurata dalla quota proporzionale che funge da specchietto per le allodole, così come le soglie di sbarramento non consentirebbero l’espressione delle minoranze in Parlamento. Inoltre secondo l’insigne costituzionalista, con l’inserimento della fiducia nel testo approvato in Commissione, il ruolo del Parlamento viene completamente azzerato infrangendo l’art. 72 della Costituzione.

Per Gustavo Zagrebelski il Rosatellum presenterebbe evidenti vizi di incostituzionalità.

Non usa mezzi termini Gaetano Azzariti , ordinario di Diritto Costituzionale alla Sapienza di Roma, secondo il quale siamo di fronte ad una legge truffa: il Rosatellum, oltre ad essere poco chiaro, celerebbe un inganno finalizzato alla spartizione dei seggi a discapito della chiarezza del voto in contraddizione con quanto espresso dalla Consulta la cui sentenza rimette all’elettore la facoltà di incidere sull’elezione dei propri rappresentanti.

Felice Besostri, avvocato tra i massimi esperti di Diritto in Italia e in Europa, è pronto a sollevarne l’incostituzionalità davanti alla Corte Costituzionale e lancia una petizione popolare per chiedere la discussione di una nuova legge elettorale che sia davvero rappresentativa e dia potere ai cittadini.

Infine secondo la costituzionalista Lorenza Carlassare siamo di fronte ad un disegno di legge confuso e complicato il cui unico scopo è togliere potere ai cittadini, in netto contrasto con l’art.1 della Costituzione e con le sentenze della Consulta che rimettono la sovranità nelle mani del Popolo.

Il Presidente del Senato Pietro Grasso è scettico sulla validità del Rosatellum.

Oltre ai vizi di incostituzionalità si aggiungono critiche e perplessità delle più alte Cariche dello Stato.

Anche il Presidente del Senato Pietro Grasso ha espresso le proprie perplessità in merito alla Legge Elettorale che presto passerà al vaglio del Senato chiedendo il rispetto delle sentenze della Corte. Dure critiche al testo della Legge sono arrivate anche dall’ex-Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano secondo il quale il testo violerebbe l’art. 92 della Costituzione e che dovrà essere emendato in Senato per non incorrere in vizi di incostituzionalità.

L’unica cosa certa è che la validità del Rosatellum appare ancora incerta.