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“Defend Europe”, il viaggio della C-Star raggiunge la sua meta: la farsa

Partiti con le “migliori” intenzioni sono finiti nel modo peggiore : la C.Star,l’imbarcazione noleggiata  per ostacolare i salvataggi dei migranti da parte delle ong a largo delle coste libiche, è ferma a Famagosta, nell’area occupata di Cipro.

Dall’epica all’avanspettacolo di terz’ordine con alcuni cambi stilistici da far gridare al grottesco. Verrebbe quasi da ridere se non fosse per il fatto che l’armata Brancaleone non ha certo la verve del cult di Monicelli. Parliamo della C-Star e degli attivisti di Generazione Identitaria. La loro missione Defend Europe è finita con l’arresto del loro comandante e del suo vice.Secondo Faika Deniz Pasha (citata da IL FATTO QUOTIDIANO) avvocato della Refugees Rights Association, i 9 componenti europei dell’equipaggio sono stati arrestati  con l’accusa di aver contraffatto i documenti di 20 cittadini cingalesi (ufficialmente membri in prova dell’equipaggio) che erano a bordo con loro; 5 di questi, una volta a terra, avrebbero richiesto tutela internazionale e riferito alle autorità turco-cipriote di aver pagato per salire sulla nave: non si è trattato quindi di un addestramento: ben 10mila euro a testa per un passaggio in Europa, sempre secondo l’avvocato: dulcis in fundo la documentazione non era in regola ed il pubblico ministero ha deciso di “fermare” i nove della C-Star.

Il primo dubbio era sulla di Cipro: ci ha pensato THE INDIPENDENT (analizzando i dati di marinetraffic.com) a fugare ogni dubbio: secondo il portale, C-Star aveva chiesto in mattinata di entrare a Famagosta presentando la nave come una un’imbarcazione di assistenza Ue per il salvataggio dei migranti:  Famagosta si trova nella Repubblica turco-cipriota che non ha rapporti ufficiali con nessun altro paese: laggiù non si applica la Convenzione di Dublino, non c’è scambio di informazioni con altri Stati dell’Unione Europea. Probabilmente  il porto di Famagusta, nella zona nord a controllo turco di Cipro,  era la base logistica scelta dall’organizzazione  per lanciare la missione della C-Star. Secondo quanto riportato da FAMIGLIA CRISTINA, Sulla rete social twitter è stata diffusa nelle scorse ore la foto dell’armatore della nave Tomas Egerstrom, mentre alcune fonti confermano la partenza per Istanbul di alcuni attivisti di Generazione identitaria. L’accesso alla zona nord di Cipro è infatti possibile partendo dalla Turchia, ed è anche al di fuori del controllo delle forze navali europee, impegnate con l’agenzia Frontex nell’emergenza migranti. Il porto e le acque della zona sono sotto la diretta influenza della Turchia.

Un luogo perfetto, quindi, per passare inosservati. E invece è bastato che i due principali quotidiani di informazione locale, Kibris Postasi e Yeniduzen Gazetesi lanciassero la notizia perché in poche ore l’impresa di C-Star finisse. Inoltre la rotta della C-Star è  un mistero. Probabilmente dopo aver lasciato  il canale di Suez l’imbarcazione ha dichiarato come meta il porto di Tunisi. In realtà ha subito puntato verso l’isola di Cipro, entrando il 24 luglio nel porto sotto controllo turco di Famagosta. Prima si è fermata circa un’ora vicino alla banchina, poi per ore è rimasta al largo, con lo status “in attesa di ordini”. Alla fine, il 25 pomeriggio, è di nuovo entrata nel porto. Secondo il sito di una organizzazione cipriota, Ankara Değil Lefkoşa, vi sarebbe stato un cambio di equipaggio: venti membri sarebbero scesi, ripartendo via aereo, dieci sarebbero saliti a bordo. Gli ufficiali di bordo  avrebbero dichiarato alle autorità turco-cipriote di “essere una nave UE in missione per il salvataggio in mare dei migranti”. Poco dopo è arrivata la notizia dell’arresto del capitano e del fermo della nave.Ufficialmente la C-Star batte bandiera mongola, pur essendo di proprietà di un armatore britannico.

Ovviamente l’organizzazione ha provato a difendersi. Ecco il messaggio via Twiter:

Come parte della missione Defend Europe abbiamo noleggiato un’imbarcazione, la C-Star, che ha salpato diversi mari e oceani. Il suo equipaggio è composta da persone di diversa nazionalità, fatto molto comune nel mondo marittimo. A bordo, secondo la compagnia, vi erano 20 apprendisti marinai. I suddetti hanno pagato per fare miglia su quella nave al fine di convalidare il loro diploma. Una pratica comune, del tutto legale. Inoltre dovevano inizialmente sbarcare in Egitto, ma non è stato possibile. Dunque hanno approfittato del fatto che la nave passasse a Cipro per scendere definitivamente e tornare a casa. Da quanto ci è stato riferito dall’aeroporto, gli apprendisti stavano per tornare nel loro paese d’origine quando alcune ong gli hanno offerto di restare in Europa e di richiedere asilo a Cipro, facendo loro promesse e donandogli soldi. Quindici di loro hanno rifiutato, tornandosene a casa, mente altri cinque si sono fatti corrompere e ora stanno costruendo false accuse contro il proprietario della nave. Queste pratiche scandalose confermano che le ONG sono pronte a qualsiasi cosa al fine di non permetterci di far luce sulla situazione nel Mediterraneo.

 

Per poi concludere con il grido di battaglia: “non ci fermeranno….”

Qui, ci fermiamo noi invece…Ricordiamo che la loro missione era di riportare in Libia i migranti che avessero rintracciato in mare:con l’obiettivo di boicottare l’azione umanitaria delle Ong impegnate nel mare tra la Libia e la Sicilia . Come riportato sempre dal giornale paolino, uno dei leader del movimento di estrema destra, l’austriaco Martin Sellner, ha confermato il fermo della nave alla testata BuzzFeed, rifiutandosi di aggiungere ulteriori dettagli (www.buzzfeed.com).