“Il risultato del referendum costituzionale ci regala una grande vittoria” dichiara il consigliere Niki Della Corte nella mattina del lunedì post-referendario. “Una vittoria allo stesso tempo netta e leggermente aspra – perché alcune idee della riforma erano in qualche modo condivisibili – ma fondamentale. Fondamentale per la salvaguardia della nostra Costituzione da operazioni di riforma verticistiche e lontane dalla consultazione delle varie anime del nostro Paese.”
Amareggiato per il comportamento di molti esponenti politici, soprattutto locali, in questi mesi il consigliere continua “Adesso che è passata la tempesta referendaria – se mi consentite l’espressione – dobbiamo rimettere insieme le forze e metterci al lavoro sui territori per creare una politica nuova. In questi mesi io sono stato tra la gente a spiegare le ragioni del NO, e ho avuto modo di incontrare molte realtà attive sul nostro territorio. Quelli che non ho incontrato sono i membri del nostro attuale gruppo dirigente puteolano, tutti impegnati sul fronte del SI e chiusi nelle loro stanze”.
“Ho notato un certo parallelismo tra il Governo nazionale e la nostra Amministrazione, soprattutto in questa volontà di fare le riforme a colpi di maggioranza, imponendo le decisioni dall’alto senza confrontarsi con i cittadini per cui queste riforme dovrebbero essere fatte. Per me questa non è politica.” afferma il consigliere Della Corte. “Fare politica, per come la concepisco io, è parlare con le persone, accoglierle a partecipare alle attività decisionali della comunità. La politica è inclusione e questo gruppo dirigente puteolano è invece il contrario di tutto ciò ed è sempre più lontano dalla realtà e dai cittadini. Alla luce di questo ennesimo scollamento tra la nostra Amministrazione e i puteolani, lancio un appello a tutte le forze attive e creative della nostra città – giovani, associazioni, imprenditori, cittadini volenterosi e politici che si sentono a disagio e in imbarazzo con questa dirigenza – per avviare insieme un Progetto Pozzuoli. Un progetto comune che veda la partecipazione attiva dei cittadini alla politica e che coinvolga le periferie come il centro storico. Il tutto nel segno di una politica locale veramente democratica” conclude il consigliere.