Di Maio a 8 e Mezzo: “Il centrodestra non esiste”. Poi lancia l’Ultimatum a Salvini
Ospite questa sera a 8 e mezzo, trasmissione condotta da Lily Gruber, c’è il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio, che in piena fase di consultazioni all’indomani del risultato elettorale, presenta un ultimatum a Matteo Salvini.
Parte con le domande, come sempre pungenti, Lily Gruber che chiede al candidato premier:
- Se berlusconi non avesse fatto lo show alle consultazioni, lei si sarebbe comportato diversamente nella fase successiva?
“Non credo perché Berlusconi ha solo confermato quello che abbiamo sempre detto: Il centrodestra non esiste. Nessun italiano ha votato centrodestra. Hanno votato Slavini, Berlusconi e Meloni.”
Poi su incalza su Matteo Salvini, intimandolo apertamente a sbrigarsi a prendere una decisione. Per Di Maio la “politica dei due forni” è andata avanti troppo a lungo, infatti accusa:
“Salvini si sta assumendo una responsabilità storica: Rimanendo legato a berlusconi si pone come unico limite al cambiamento del paese. Noi aspettiamo qualche altro giorno ma poi uno dei due forni si chiude, non è che stiamo qui a fare i comodi di chi fa campagna elettorale sulla pelle degli italiani.”
L’intervista poi continua con le domande della giornalista al leader dei 5 stelle. Tra le più interessanti ed incisive riportiamo:
- Perchè pensa di spezzare il centrodestra ?
“Io non ho mai voluto dividere qualcosa che non esiste”
- Rinuncerebbe alla sua candidatura a premier?
“Gli italiani hanno espresso 11 milioni di voto per la mia candidatura a premier, fare altrimenti sarebbe tradire questa volontà”
- Martina dice che in 43 giorni nessuno di voi ha chiamato al PD, perchè?
“La mia intenzione non è spaccare le forze politiche, sto aspettando le evoluzioni interne per capire se ci sono i presupposti”.
- Il suo veto è su Forza Italia e su Berlusconi, su Renzi no?
“La differenza è che Forza Italia è Berlusconi, il PD invece è composto da varie anime”
- Voi tornereste a votare senza cambiare la legge elettorale ?
“Non ho paure della legge elttorale, e sono sicuro che il M5s potrebbe ambire anche a quel 40% tanto famoso”.