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Di Maio attacca Salvini: “Non ha senso stare a Corleone se…”

I fronti di scontro aperti tra il Movimento 5 stelle e la Lega non sono pochi. Questo 25 aprile ne ha aperti altri, acuendo alcune differenze. Si torna quindi a parlare del Sottosegretario leghista Siri.

Salvini lo difende a spada tratta, nonostante l’accusa e nonostante il Movimento 5 stelle abbia chiarito più volte di volerlo fuori dal Governo. Solo ieri infatti Di Maio tuonava sui social con parole piuttosto forti:

“Sulla legalità passi indietro non ne faremo mai. Se qualcuno crede che il MoVimento 5 Stelle possa diventare come tutti gli altri partiti si sbaglia. C’è una gran bella differenza tra garantismo e, diciamola così, paraculismo. Per noi se una persona viene arrestata o indagata per corruzione deve lasciare. Per noi se una persona viene arrestata o indagata per corruzione deve lasciare. Se non lascia, lo accompagniamo noi fuori dalla porta”.

Ma il vicepremier grillino continua anche oggi e, a margine della cerimonia per il 25 Aprile nella sinagoga romana di via Balbo, in riferimento alla scelta dell’altro vicepremier Matteo Salvini di andare oggi a Corleone, ha affermato:

“Siri si difenderà, sono sicuro che risulterà innocente ma intanto lavoriamo alla questione morale, alla sanzione politica. Altrimenti che senso ha dire che si festeggia a Corleone, dicendo che si vuole eliminare la mafia. La mafia la elimini se tu dai l’esempio”.

Parole a cui il leader della Lega ha replicato proprio nel corso della conferenza stampa al commissariato di polizia a Corleone:

“Ho parlato con lui (Siri, ndr), gli ho chiesto: sei tranquillo? Mi ha detto sì. Gli ho risposto che allora sono tranquillo anche io. In un paese civile bisognerebbe ascoltare un quarto d’ora dopo chi è indagato e non una settimana dopo”.  

Alla domanda se Siri resta al suo posto, ha affermato:

“Resta dov’è. La polemica politica la lascio agli altri, le sentenze ai magistrati”