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Di Maio e Virgulti, un intrigo politico dietro la fine del fidanzamento?

La fine della relazione tra l’esponente del M5s e la responsabile della comunicazione dei parlamentari grillini alla Camera fa parlare e dubitare.

Luigi Di Maio e Silvia Virgulti si sono lasciati. La notizia, che spopola in rete da un paio di giorni, ha smosso gli interessi di molti. La fine di una love story, si sa, è un fatto fin troppo appetibile per le masse insaziabili di gossip. Ma, se dietro la rottura ci fosse, invece, un intrigo politico?

Pare che la relazione fosse arrivata alla frutta già da mesi, ma l’ufficialità della cosa è giunta solo adesso. Qualcuno sostiene che la causa sia stata la gelosia. Ma non la classica gelosia, assolutamente no… diciamo più una “gelosia politica”.

Si vocifera infatti che, la responsabile della comunicazione dei parlamentari grillini alla Camera, si sarebbe stancata dei troppi “compagni” del fidanzato.

E già, perché, a parte poche foto di rito, Di Maio non si faceva vedere da un pezzo in compagnia della Virgulti. Infatti, negli Usa Silvia non è andata, lei che parla 8 lingue e che sarebbe potuta risultare indubbiamente molto utile. Invece, in territorio americano, il premier M5s si è presentato affiancato da Vincenzo Spadafora, l’ex presidente Unicef diventato suo capo staff. Quindi, i più maligni sono arrivati a sostenere che proprio lo strapotere di Spadafora, unito a quello di Rocco Casalino, recentemente entrato nelle grazie di Di Maio, fosse diventato insopportabile per la 40enne scelta da Gianroberto Casaleggio.

Quindi, come si legge in un articolo di Marco Zonetti, la fidanzatina sarebbe stata silurata da Rocco Casalino e Vincenzo Spadafora, ombre del candidato premier”. Un menage a troi (Di Maio-Casalino-Spadafora) che avrebbe escluso la Virgulti dalla vita politica del fidanzato e, di conseguenza, da quella sentimentale. Un triangolo di interessi politico-istituzionali avrebbe, pare, segnato la fine del sodalizio amoroso e professionale che stava facendo sognare molti, soprattutto i pentestellati, che vedevano in lei la futura “first lady” italiana.

Intanto, alla Camera si sceglie proprio in queste ore un nuovo addetto alla comunicazione grillina, coincidenza?