Segnala a Zazoom - Blog Directory

Effetto Referendum, Renzi si sgonfia

Dopo il risultato del Referendum sull'autonomia di Lombardia e Veneto, il vento ha smesso di gonfiare la vela del segretario del Pd.

Il risultato del referendum sull’autonomia di Lombardia e Veneto ha cancellato lo scalpore che aveva accompagnato l’attacco di Matteo Renzi al Governatore della Banca d’Italia, Vincenzo Visco.

D’ora in poi, il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, potrà procedere come richiesto dal Quirinale alla nomina del responsabile di via Nazionale. Potrà così confermare Visco per i prossimi sei anni alla guida di Bankitalia o scegliere qualcuno che lo sostituisca tra gli attuali componenti del vertice dell’Istituto.

Renzi attaccando Visco pare tentasse di iniziare con il massimo fragore mediatico la campagna elettorale del Partito Democratico. La motivazione? Allontanare l’immagine negativa di forza politica implicata nei fallimenti bancari che hanno causato grandi disagi ai risparmiatori.

Il referendum, che sembrava una perdita di tempo imposta dalla Lega per rinsaldare il proprio ruolo nel Lombardo-Veneto, ha messo in secondo piano l’iniziativa di Renzi. In tal modo è diventato tutto un enorme spot elettorale della Lega sì, ma anche di Forza Italia e di Silvio Berlusconi.

Sembra che nessuno pensi che il risultato referendario avvii un processo pericoloso, come in Spagna. Al contrario, sembra che il vento del consenso popolare sia girato in favore dei partiti del centrodestra. Difatti, se il voto siciliano dei primi di novembre sancirà definitivamente questa inversione di rotta, le elezioni di primavera potranno riproporre il fronte moderato alla guida del Paese.

A favorire ciò c’è proprio la celerità con cui l’iniziativa di Renzi è stata “annullata” dal referendum. Il voto è stato, insomma, una richiesta di riduzione della pressione fiscale da parte dello Stato centrale governato dalla sinistra impregnata di centralismo dirigista. Tale richiesta popolare ha avuto modo di mettere in sordina una operazione di propaganda elettorale che appariva motivata anche dalla necessità di tutelare gli interessi del cosiddetto “giglio magico” renziano.

«Il vento, insomma, ha smesso di gonfiare la vela del segretario del Pd», che dovrà pensare a come riorganizzare la sinistra italiana nella prossima lunga marcia all’opposizione.