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Elezioni anticipate: lo stop di Mattarella.

Sembra che per andare alle elezioni anticipate sia saltato giugno e, con ogni probabilità, anche ottobre, almeno secondo le voci che circolano a Montecitorio.

Questa, almeno per Mattarella, dovrebbe essere una cosa positiva, data la sua reticenza ad interrompere anticipatamente la legislatura senza aspettare la fine naturale.

Secondo il Presidente infatti, il problema sono le regole perché le elezioni anticipate “non sono un tabù, purché vengano armonizzati i sistemi di voto e si eviti una sicura ingovernabilità”.
Grazie alla mediazione di Franceschini, principale alleato di Matteo RenziMattarella ha ottenuto dall’ex premier che scartasse l’opzione di andare alle elezioni in estate a causa degli innumerevoli impegni internazionali che vedrà come protagonista l’Italia.
Nemmeno ottobre sembra essere un periodo favorevole, dato che bisognerà provvedere alla legge di Stabilità che potrebbe comportare dei tagli e anche l’istituzione di nuove tasse per evitare che l’Italia possa ricevere la comminatoria di sanzioni europee.
Un ulteriore problema è quello della disomogeneità delle leggi elettorali che, com’è noto, Mattarella chiede che vengano equilibrate tra Camera e Senato, sostenendo che:

“Le regole sono fatte per consentire a tutti di svolgere in modo ordinato la propria attività e vanno rispettate, nessuno può pretendere di forzare le condizioni a proprio vantaggio e a danno degli altri perché sarebbe prepotenza”