Lo stadio di Roma è diventato oramai un argomento di vitale importanza per l’amministrazione targata Raggi, tanto da determinare le dimissioni di un assessore ‘dissidente’. Intanto, spuntano gli status della Sindaca che due anni fa scriveva: “è un regalo al costruttore”
Nulla può sfuggire alla memoria dei social network e sono proprio questi che palesano, in maniera piuttosto chiara, il dietrofront di Virginia Raggi sull’argomento stadio. Infatti, oggi scrive sul blog di Grillo:
“Al nostro insediamento, ci siamo trovati con un progetto con una eccedenza di edificazione solamente del 70 per cento in più rispetto a quanto previsto dal piano regolatore generale. E, chiaramente, essendo entrati in corsa, ci siamo trovati un iter già avanzato e quasi a conclusione che, in altre parole, significa: causa multimilionaria all’orizzonte che la società potrebbe intentare contro il Comune di Roma, per via degli atti amministrativi compiuti dalla giunta Marino in accordo col Pd che hanno creato i presupposti per il mancato guadagno”.
E poi precisa: “Nonostante abbia detto che non ci sarà assolutamente nessuna colata di cemento, i giornali taglieranno qualche frase qui e lì come fatto ieri e spareranno i titoloni su ‘M5S con i palazzinari, riempiranno Roma di cemento'”
Infine chiosa: “Quando si parlava di Olimpiadi tutti con il dito puntato contro la giunta capitolina. Oggi, di fronte alla volontà di trovare un accordo per dare ai romani una struttura sportiva all’altezza del millennio e delle grandi capitali europee, il dito è sempre puntato contro di noi”
Ma, due anni fa si lasciava andare a commenti non proprio moderati sui social network. Basta dare una controllatina alla bacheca facebook di Virginia Raggi per leggere ciò che scriveva nel dicembre 2014: “il calcio è solo una scusa” oppure “lo stadio è la foglia di fico per dare un po’ di cemento al caro Parnasi…” ma anche “Ah, parliamo tanto di delibera sullo stadio ma si chiama BUSINESS PARK… e ci sarà un motivo, no? Sveglia!!!”
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