Per la quarta volta consecutiva la Germania sceglie Angela Merkel come propria cancelliera. Una dimostrazione di forza impressionante che però nasconde qualche punto debole rispetto alle scorse volte e ci spinge a fare qualche riflessione:
- Il risultato. La Merkel perde l’8% rispetto alle scorse elezioni. Questo dato influirà ovviamente sul suo partito e potrebbe mettere in dubbio la sua leadership.
- La crisi dei socialdemocratici. La Spd, con Martin Schulz, è al minimo storico con circa il 20% dei voti. Così come in Francia e Spagna, anche in Germania il centro sinistra arranca, oramai troppo vicino a posizioni di centro ha perso la propria identità e quindi perde voti.Tra l’originale e la copia, la gente sceglie sempre l’originale.
- L’avanzata dell’estrema destra. L’ AfD, diventa terzo partito. Un partito simile non c’è mai stato dal dopoguerra nel parlamento tedesco. Uno dei leader Alexander Gauland, ha affermato: “Non c’è da vergognarsi per quello che i soldati tedeschi hanno fatto nelle guerre mondiali”.
- L’Europa cambia passo. Il risultato dei liberali, potrebbe spingere la Merkel verso posizioni ancora più dure in difesa del rigore e degli interessi tedeschi.
- L’opportunità delle sinistre. Le formazioni radicali, complici le posizioni sempre più centriste dei partiti socialdemocratici, hanno una prateria davanti a loro. La sfida è percorrerla seguendo la propria identità, solo così si può essere determinanti. Adesso infatti, le sorti dell’Angela nazionale potrebbero dipendere dai Verdi.