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Governo: “Esenzione dall’innalzamento età pensionabile per 15 categorie di lavoratori”

Il negoziato tra governo e sindacati sulle pensioni è partito benino. Emergono già i primi punti tra cui l'esenzione dall'innalzamento dell'età pensionabile per 15 categorie di lavoratori che svolgono mansioni gravose.

Roma – Importante quanto decisiva apertura tra Governo e Sindacati in merito al tema pensioni. Già terminato il primo tavolo ‘politico’ a palazzo Chigi sulla previdenza. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato mattina.

L’esecutivo ha ribadito di essere disposto a esentare dall’innalzamento dell’età pensionabile 15 categorie di lavoratori che svolgono mansioni gravose :

  • operai dell’industria estrattiva
  • dell’edilizia e della manutenzione degli edifici
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni
  • conciatori di pelli e pellicce
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante
  • conduttori di mezzi pesanti e camion
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido
  • facchini e addetti allo spostamento merci
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia, operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti
  • operai agricoli
  • marittimi
  • pescatori
  • operai siderurgici di seconda fusione.

Il requisito è che queste classi abbiano almeno 30 anni di contributi e siano stati occupati in tali mansioni per 7 anni negli ultimi 10. Un netto miglioramento dunque rispetto a quanto si ipotizzò nelle scorse settimane, ovvero quando si parlò di 36 anni di contributi e 6 anni di mansioni gravose su 7.

La novità arriva anche sul fronte della previdenza: Il governo ha infatti accolto la richiesta dei sindacati di inserire una commissione che effettuerà delle valutazioni dei lavori e le combinate aspettative di vita. Secondo quanto riferito dai sindacati, l’esecutivo ha dato disponibilità ad ampliare successivamente le 15 categorie a seguito del lavoro di tale commissione.

Altra ‘vittoria’ portata a casa da  Cgil, Cisl e Uil  è il recupero delle risorse destinate ad Ape social e precoci non utilizzate. Sarà inoltre rivisitato il metodo per calcolare l’aspettativa di vita e  e favorita la previdenza integrativa dei lavoratori pubblici.

Secondo il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, l’insieme delle misure ha un valore di 300 milioni e l’intesa tra Governo e parti sociali sarebbe “un segnale di collaborazione molto positivo per il Paese”