Green pass. Domani il decreto, ecco le anticipazioni
Domani il Governo approverà il decreto che impone di presentare il Green pass per spettacoli, viaggi e sport ma non solo…
Dopo l’ok dei presidenti di Regione sembra che oramai la decisione sia presa anche in virtù dell’avanzare della variante Delta. I contagi da covid continuano ad aumentare, mentre il numero dei vaccinati cresce troppo poco e il rischio di nuove restrizioni non è affatto scongiurato, anzi…
Nel documento approvato dai presidenti di Regione si ritiene
“indispensabile che l’utilizzo delle certificazioni verdi sia esteso, a prescindere dal contesto epidemiologico territoriale di riferimento, alle seguenti attività: grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi”
Per questa ragione, per garantire sicurezza e mantenere le attività aperte il Governo ha deciso di approvare il decreto nella giornata di domani. Decreto che entrerà in vigore il 26 luglio scongiurando così il rischio dei cambia di fascia.
Entrare nei luoghi affollati quindi spetterò solo a chi risulta immunizzato, guarito o ha effettuato un tampone. Questo obbligo serve a tenere aperte le attività, ma anche a consentire una capienza maggiore nei luoghi al chiuso.
Al cinema e al teatro bisognerà presentarlo all’ingresso, ma non sarà indispensabile occupare i posti alternati e le sale potranno essere riempite. Nei luoghi di lavoro invece secondo Confindustria non è escluso che si possa prevedere il trasferimento – o addirittura la sospensione – per chi rifiuta di vaccinarsi.
Sarà necessario anche per i trasporti relativamente ai mezzi di lunga percorrenza (aerei, treni o navi) mentre è in discussione se dovrà essere attuato anche per i trasporti locali, vista la difficoltà dei controlli.
Non è ancora certo se sarà necessario anche per i ristoranti, ma la Federazione italiana dei Pubblici esercizi è già sul piede di guerra. Aldo Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio ha dichiarato:
“Da lunedì prossimo se passa l’obbligo del green pass anche per andare al ristorante oltre tre milioni di famiglie italiane verranno letteralmente spaccate in due. Al momento infatti ci sono circa 4 milioni di giovanissimi tra i 12 e i 19 anni non ancora vaccinati. Non si tratta di no vax ma di persone in attesa del loro turno. Molti di questi ragazzi passeranno le vacanze con i genitori, in larga parte già vaccinati, ma non potranno andare neppure a mangiare una pizza con loro. Questo cortocircuito è dato dalla fretta con la quale si vuole approvare una norma che, così congegnata, non porterà gli effetti attesi”.
Un provvedimento che per Cursaro rischia di essere fallimentare:
“Se il governo è comprensibilmente preoccupato per i 3 milioni di over 60 che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino allora deve sapere che l’azione di moral suasion attraverso i ristoranti rischia di essere fallimentare. Solo il 9% degli over 60, infatti, è un frequentatore non occasionale di questi esercizi. Ecco perché questa misura, oltre ad essere iniqua, dal momento che penalizza alcune imprese risparmiandone altre, non riuscirà a spingere gli over 60 più scettici a vaccinarsi. Allora tanto vale mettere l’obbligo di vaccinazione almeno per gli over 60”.
Ha fatto discutere non poco la proposta di Confindustria che, come rivelato dal quotidiano il Tempo, ha inviato una mail ai direttori del sistema industriale all’interno del quale si legge:
“l’esibizione di un certificato verde valido dovrebbe rientrare tra gli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede su cui poggia il rapporto di lavoro. In diretta conseguenza di ciò, il datore, ove possibile, potrebbe attribuire al lavoratore mansioni diverse da quelle normalmente esercitate, erogando la relativa retribuzione; qualora ciò non fosse possibile, il datore dovrebbe poter non ammettere il soggetto al lavoro, con sospensione della retribuzione in caso di allontanamento dell’azienda”