«Sapete tutto ormai della nostra lista: 62 persone, certificati penali, tutte incensurate, pulitissime. La nostra lista non ha ricevuto nessun attacco. In questi giorni sono usciti molti articoli di giornale che hanno scritto invece di come ci siano degli impresentabili nelle liste degli altri, ed io ho cominciato a fare una piccola ricerca, perché volevo parlarvene appunto in questo video. E mi sono reso conto che ho bisogno di un foglio perché me li dovevo scrivere, perché sono talmente tanti, con capi di imputazione tra i più bizzarri, che ricordarmeli sarebbe stato impossibile.»
Queste le aspre parole di critica di Giancarlo Cancelleri, candidato M5s alle Regionali in Sicilia che elenca, con tanto di nome, cognome ed indagini a loro carico, tutti i candidati delle liste di Nello Musumeci a suo parere “impresentabili”.
Sono talmente tanti che ha bisogno di appuntare i nomi su di un foglio, il candidato governatore siciliano; dice che, per il numero elevato e per i capi di imputazione così “bizzarri”, sarebbe stato impossibile ricordarli tutti. Con un tono beffardo, di aperta critica li elenca uno ad uno, dando conto dei guai giudiziari di alcuni, sottolineando le parentele di altri con chi ha avuto, o ha tuttora problemi con la giustizia.
Dopo Cancelleri, anche Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, si scaglia contro le liste presentate dagli altri candidati a Palazzo d’Orleans.
«La situazione è molto, molto grave! I partiti che corrono contro Giancarlo Cancelleri e contro il M5s, hanno deciso di barare, hanno deciso di mettere nelle liste gente impresentabile, che sappiamo benissimo come prende i voti: alcuni sono coinvolti nei processi, altri sono figli di gente impresentabile.»
«Persone che fanno parte della classe politica che ha distrutto la Sicilia. Musumeci e Micari hanno venduto l’anima al diavolo! Io ci credo molto nella Sicilia. Credo tantissimo nella possibilità di poter andare al governo di questa regione. Dovremmo fare tantissimo, non abbiamo ancora vinto, dovremmo impegnarci al massimo, ma ce la possiamo fare!»