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Incubo antitetanica: In Campania, l’ultimo flacone è a Frattamaggiore

Ha dell’incredibile la storia raccontata da una donna ad Antonio Sabbatino, penna del quotidiano Roma. Una storia che, ancora una volta, accende i riflettori sulla Sanità Campana e porta alla luce i problemi che la affliggono.

Un incidente tragico, un taglio profondo che compromette ben 4 dita, la corsa al pronto soccorso, poi  l’incubo dell’antitetanica irreperibile. È  quanto accaduto ad un uomo di Napoli lo scorso  sabato  a seguito di un incidente con un  motosega.

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Sabato mattina –racconta la donna al quotidiano Roma- l’uomo si ferisce ad una mano con un motosega. Il taglio è talmente profondo  da arrivare a toccare le ossa. In tutta fretta, io ed altri, lo accompagniamo al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli dove, dopo le prime cure e le medicazioni, ci dicono che, entro le successive 72 ore, avremmo dovuto somministrargli una dose di antitetanica per scongiurare il rischio di infezioni varie. Sembra tutto risolto, lo spavento è sopito ma il vero incubo comincia soltanto allora. Tornati a casa infatti, ci mettiamo in contatto con alcune farmacie della città, ma ad ogni chiamata segue sempre la stessa risposta: l’antitetanica non è disponibile. Proviamo a metterci in contatto con le Farmacie di Salerno, con ospedali, ma niente, il flacone di antitetanica  è irreperibile. Disperati, chiediamo aiuto sui social, un utente facebook ci indica una Farmacia di Frattamaggiore dove l’indomani, cioè domenica, ci rechiamo per comprare  l’ultimo flacone di antitetanica rimasto. Per noi l’incubo è finito. Ma come è possibile che la Sanità in Campania, all’alba del 2018, versi ancora in queste condizioni?
Una risposta –come riportato dal Roma– arriva da Michele Di Iorio, presidente dei farmacisti napoletani.

Questo problema si affaccia quotidianamente, c’è sicuramente un deficit. In Italia, Campania compresa, si effettuano pochi vaccini con la profilassi. Una delle spiegazioni date è che il costo per la Sanità è alto. A mio parere è necessaria una grande campagna di sensibilizzazione per le vaccinazioni, nonché stabilire una vera e propria programmazione. È paradossale che  nelle farmacie non si trovi l’immunoglobina antitetanica.