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La magistratura francese ordina al Comune di Nizza di distruggere le immagini video dell’attentato

carlo santiÈ un’ordinanza legale e urgente quella che il centro di supervisione urbana del comune di Nizza si è vista recapitare mercoledì 20 luglio.

La magistratura francese obbliga il comune di distruggere ogni immagine registrata dagli apparati di videosorveglianza durante la notte del 14 luglio evocando la necessità di: “evitare la diffusione incontrollata di queste immagini”.

I fatti

Mercoledì ore 11 gli agenti dell’antiterrorismo (SDAT) si sono presentati presso il centro in cui viene gestita la videosorveglianza della città di Nizza, consegnando ai responsabili l’ordinanza (vedi documento in calce) del Procuratore di Parigi che cita gli articoli 53 e L706-24 del codice di procedura penale e dell’articolo R642-1 del codice penale chiedendo loro la “completa cancellazione” di ogni immagine video delle 24 ore provenienti dalle telecamere di sorveglianza su cui risultano registrate tutte le scene dell’attacco che ha avuto luogo sulla Promenade la notte del 14 luglio.

È la prima volta che viene chiesto di distruggere le prove da parte della magistratura francese, se il comune di Nizza si rifiutasse, i responsabili dell’amministrazione cittadina potrebbero essere perseguiti ai sensi di legge.

Le immagini di videosorveglianza del comune di Nizza riguardano, nel suo complesso, ben 30.000 ore di eventi registrati a circuito chiuso nell’arco delle 24 ore ‘incriminate’, comprese le copie di backup che si estendono anche nei diversi giorni successivi all’evento terroristico. Sono quasi mille le telecamere a Nizza e 140 di queste hanno ripreso fatti che possono interessare l’indagine, ciò determina una fonte di prove immensa che, secondo la magistratura, dovrebbe essere distrutta.

La polizia e i pubblici ministeri hanno chiesto di eliminare le immagini proprio di queste 140 specifiche telecamere perché, a parere loro, è necessario:

prevenire abusi per il bene della dignità delle vittime e per evitare la ripresa di queste immagini da siti web jihadisti a scopi di propaganda.”

La reazione del comune di Nizza

Il comune di Nizza, però, si rifiuta e proporrà ricorso contro l’ordinanza. C’è anche un fatto tecnico, cioè quello relativo a una cancellazione ‘completa’ che rischierebbe di distruggere molte prove anche di altri reati perpetrati dalla criminalità comune in quei giorni e tuttora al vaglio degli inquirenti in diversi processi. Inoltre, è altresì vero che tali immagini sono state condivise da diversi servizi d’intelligence, anche di altri paesi che collaborano con la polizia francese in materia di antiterrorismo.

In parole povere, è praticamente impossibile distruggere ‘totalmente’ le immagini, per cui l’ordinanza non potrà essere completamente osservata, nemmeno a volerlo. L’avvocato della città di Nizza ha immediatamente comunicato al procuratore di Parigi che il comune si rifiuta di ottemperare all’ordinanza chiedendo, nel contempo, che tali immagini possano essere sottoposte a una sorte di:

amministrazione controllata al fine di non compromettere tutte le altre procedure che possono emergere al di là dell’indagine terroristica in corso.”

Al di là di tutto, resta il mistero sulle motivazioni di una tale richiesta da parte della procura francese.

All: Ordinanza Procura di Parigi del 20.07.2016