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La Raggi imbavaglia i giornalisti: possono danneggiare la nostra immagine

Il MoVimento5stelle fa dietrofront sulla trasparenza: meglio il bavaglio.

Al MoVimento5stelle non piace che vengano puntati i riflettori sugli insuccessi del Sindaco capitolino. Troppi articoli sul fallimento  amministrativo della Raggi, troppe chiacchiere, foto e contestazioni.

Virginia Raggi,  all’indomani dell’ennesimo cambio d’assessori ha deciso di imbavagliare la libera informazione. In agosto infatti, quando le aule erano chiuse e la città si trovava a fare i conti con la siccità e il malfunzionamento dell’Atac, il Sindaco pentastellato ha trovato il modo e il tempo di elaborare una proposta di delibera per modificare il regolamento sulla trasparenza amministrativa e imbavagliare, una volta per tutte, la stampa.
Il provvedimento che presto approderà all’Assemblea, introduce due nuovi articoli al regolamento sulla trasparenza varato nel 2003. Questi sono il 39 e il 40 e mirano a limitare  la l’accesso agli atti comunali da parte dei giornalisti, consiglieri, assessori e presidenti di Municipio.
In particolare, l’articolo 39 riguarda i rapporti con i media e i social network, questo stabilisce che

i dirigenti chiamati all’attuazione delle diverse forme di accesso agli atti tengono in considerazione il rilievo pubblico, il potenziale uso strumentale e il danno all’immagine che le risposte dell’amministrazione possono generare attraverso la loro pubblicazione sui social network, sui blog o sulle piattaforme web realizzate per la promozione e la difesa del diritto d’informazione”.

Con l’articolo 40 invece, il Sindaco 5stelle intende limitare l’accesso agli atti da parte degli amministratori municipali. Insomma quello che accade al  Campidoglio, deve rimanere al tra quelli che al Campidoglio sono iscritti al blog. Questo divieto è celato dietro il “principio” dell’aggravio ingiustificato. Si legge infatti, nell’articolo 40, che

le richieste dei consiglieri, assessori e presidenti, non devono costituire un aggravio ingiustificato per gli uffici.

Quali siano però i criteri in base ai quali una richiesta di accesso agli atti venga bollata  come aggravio ingiustificato e soprattutto chi sia il personale deputato alla sentenza, per ora, non è dato saperlo.